Intervista a Giovanni Timpano disegnatore di comics tra i suoi ultimi lavori troviamo The Shadow/Batman

Comics / Intervista - 09 September 2017 11:00

Mauxa ha intervistato Giovanni Timpano bravissimo disegnatore di fumetti, tra i suoi lavori troviamo oltre alla serie "The Shadow/Batman" anche "Eclipse".

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Giovanni Timpano è un eccellente disegnatore di fumetti che rivolge la sua arte soprattutto al mercato americano. Uno dei suoi ultimi lavori è la serie regolare in sei numeri “The Shadow/Batman”, realizzata insieme a Steve Orlando. Per la Image Comics ha disegnato il fumetto “Eclipse” insieme all’autore Zack Kaplan, dal quale verrà tratta una serie tv. Inoltre tra i suoi lavori più belli ricordiamo la miniserie “G.I. Joe Infestation” per la IDW, Hellraiser” della BOOM! Studios e “Grimm Fairy Tales presents The Library” di Zenescope.

D. Il suo ultimo lavoro è “The Shadow/Batman” quali difficoltà ha riscontrato nel disegnare due personaggi così importanti?

Giovanni Timpano. Tra serie regolari, miniserie, speciali ecc. lavoro su The Shadow dal 2013 circa, ma rimane comunque un personaggio molto difficile da disegnare per me. Sono un disegnatore con poca capacità di sintesi, quindi se mi dai un tizio con cappello, sciarpa, mantellino, cappotto, guanti ecc. io in ogni scena disegnerò un tizio con cappello, sciarpa, mantellino, cappotto, guanti ecc. non dimenticando nulla. Mentre son sicuro che ci son disegnatori, che con sintesi azzeccate realizzerebbero The Shadow con due segni, dandogli la forma di un "ombra" appunto. Ma questo sono io e questo nel bene e nel male è il mio Shadow. Batman invece, nonostante sia al mio primo tentativo, l'ho "trovato" abbastanza velocemente. Sarà che nella mia testa, negli anni, ho sempre avuto il "mio" Batman, considerando gli autori di riferimento che ho, e le loro rispettive opere. Quindi quando è stato il momento di disegnarlo, è venuto giù quasi subito. Per me Batman non è un bellissimo trentenne longilineo, ma un affaticato, quasi quarantenne, omone. Con gli anni di lotta al crimine sulle spalle, con le poche ore di sonno alla settimana, con una sua forma di schizofrenia, non ce la faccio proprio a disegnare un "bel" Batman, se potessi probabilmente trasmetterei anche il cattivo odore che emana, considerando le ore dentro quella tuta. Poi certo, c'è quella volta al mese che è Bruce Wayne e non Batman, e allora lo tiro a lucido, ma è veramente un’eccezione.

D. Per la realizzazione di “The Shadow/Batman” ci può raccontare della collaborazione con Steve Orlando?

G.T. Steve è una persona fantastica con cui lavorare, è pieno di energia e questo lo trasmette nelle sue storie. In più stiamo realizzando questa serie alla vecchia maniera: le sue sceneggiature sono aperte, al suo interno non ci sono pagina per pagina, la divisione delle scene in singole vignette, bensì una semplice descrizione di quello che succede in esse, quindi sono io a decidere nella fase di layout come queste azioni verranno divise tra vignette. Mi piace avere questo tipo di controllo sulla pagina.

D. Nella vita di tutti i giorni si sente più The Shadow o Batman? E perché?

G.T. Nessuno dei due, sono troppo belli e tenebrosi, non credo di sentirmi così affine a loro. Piuttosto mi sento più Peter Parker (Spider-man), uno sfigato che ha avuto i suoi poteri per un semplice scherzo del destino (quel ragno radioattivo poteva mordere chiunque, no?), e che ha sposato una donna eccezionale e bellissima, che pensa di non meritare. Ecco perché mi sento più Peter Parker.

D. Come ha iniziato a lavorare con le case editrici statunitensi?

G.T. Quasi trentenne, stanco di lavorare in ristoranti e fabbriche, sono andato al San Diego Comicon con il mio portfolio (portfolio della qualità di un ragazzino di 16 anni circa), non convinto di ottenere subito lavoro, ma di trovare, attraverso i colloqui con gli editor, quella spinta giusta per finalmente credere in questa missione, smettere di lasciarsi trasportare dalla vita a destra e sinistra, e di prenderne le redini. Da lì ho incominciato a prendere contatti con le case editrici, ma appunto ero ancora troppo acerbo per lavorare, però prova dopo prova, e dopo i primi lavoretti indipendenti, sono riuscito a ritagliarmi il mio posto in questo mercato.

D. Quali sono i disegnatori che hanno ispirato il suo lavoro?

G.T. Oggi i disegnatori che più guardo come modello sono Brian Hitch, John Cassaday, Lee Weeks e l'intramontabile Frank Miller. Quando ho iniziato Eclipse, che è una serie post-apocalittica/sci-fi dove il sole fa da padrone, venivo da serie noir della Dynamite come The Shadow e Green Hornet, quindi ero solito usare grossi pennelli, tanto nero e segni sporchi, che però non si confacevano a questa nuova serie. Quindi ho aggiunto pesantemente Moebius e Geof Darrow ai miei studi, per trovare il giusto stile per Eclipse. Così sono arrivato a utilizzare penne molto fini e a eliminare quasi totalmente i neri, dando a questa serie il suo tocco personale, discostandosi da tutto quello che avevo fatto in precedenza. Per Batman invece i miei autori di riferimento sono stati Frank Quitely, Albuquerque, ancora Miller e Kevin Nowlan.

D. La sua serie regolare “Eclipse” presto diventerà una serie tv. Mentre la realizzava avrebbe mai pensato ad un suo approdo sul piccolo schermo?

G.T. Certamente, inutile negarlo. Quando crei una tua serie originale, con un buon editore come la Image, sai benissimo di avere gli occhi del cinema e della tv puntati addosso (spesso sono occhi disperati di chi è in cerca di idee nuove). Ma non solo, a volte sono gli editori o gli scrittori stessi che mandano gli agenti in giro per Hollywood a mostrare le proprie creazioni, i propri fumetti, nella speranza che qualche produttore lo porti nel piccolo o grande schermo, è un sistema abbastanza avanzato ormai, nulla di strano. Per questo è piuttosto normale che mentre concepisci e realizzi la tua serie, pensi a questa eventualità, sarebbe strano il contrario.

D. Qual è il suo prossimo progetto?

G.T. Una volta finiti i sei numeri di The Shadow/Batman (sono al terzo adesso) tornerò su Eclipse, per altri 8 numeri circa, quindi a occhio e croce fino alla fine del 2018 non prevedo ulteriori progetti.

© Riproduzione riservata


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