Cinquanta Sfumature d'Arte, l'evento che ripropone le tensioni del film

Daily / Festival / Intervista - 08 June 2017 07:00

Il film "Cinquanta Sfumature di Nero" ha ispirato delle opere proposte nella mostra a Roma "Cinquanta Sfumature d'Arte"

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Cinquanta Sfumature d’Arte è l’evento che si è svolto ieri presso la Galleria Vittoria a Roma, nella storica Via Margutta creando un connubio con il film “Cinquanta Sfumature di Nero”, uscito in dvd.

Le opere ripropongono in maniera libera le tensioni dei protagonisti del film “Cinquanta sfumature di nero”, diretto da James Foley e interpretato da Jamie Dornan e Dakota Johnson.

“Tutte le arti hanno un connubio tra loro - ci dice la curatrice della mostra Tiziana Todi - Le arti pittoriche, visive, il cinema, la moda in realtà sono l'espressione artistica di ognuno di noi. L'esposizione nasce dall'esigenza di mostrare come anche il film è l'arte siano legati da una comunicazione immediata”.

D. Perché avete scelto proprio questo film?

Tiziana Todi. Ce l'hanno proposto, noi siamo una galleria particolare. Dal 1974 promuoviamo l'arte. Gli artisti giovani sono quelli che ci danno maggiore soddisfazione, e il film si sposa con questa audacia.

In esposizione ci sono tre sculture, mentre le altre sono tele. Innovativa è la presenza di un'opera di arte digitale. Ad esporresono Chiara Abbaticchio, Tiziana Befani, che ripropone una versione digitale della scultura “Estasi della beata Ludovica Albertoni” (1674) di Gian Lorenzo Bernini. Etty Bruni, Salvatore Baylon, Stefania Catenacci, Patrizio De Magistris, Letizia Lo Monaco, Debora Malis, Fabio Santoro, Rosemary Salkin Sbiroli, Gualtiero Redivo e Lucio Rossi.

D. La tecnologia aiuta l'arte?

T. T. Secondo me l'arte è un gesto, un istinto , un sentimento. Le tecnologie possono coadiuvarla.

D. Come si è evoluta l'arte negli ultimi anni?

T. T. Prima c'erano gli artisti  storicizzati, come Umberto Mastroianni, Pericle Fazzini, Mario Ceroli. Poi si è passati all'esigenza di esporsi, di avere una visibilità. In definitiva si è evoluta non solo a livello di immagine, ma anche di come viene fruita. In realtà l'obbiettivo è sempre quello di creare un racconto.

D. Ora anche le banche investono in opere d’arte. Come è mutato il mercato dell’arte?

T. T. Le grandi istituzioni fanno acquisti degli artisti storicizzati. C'è l'arte del piacere, e  quella dell'investimento. 

D. Come scegliete gli artisti da promuovere?

T. T. Noi da anni facciamo promozione di artisti, cominciamo un percorso con loro, dalla scelta delle opere dove puntare di più. Da lì iniziamo a collaborare. Si cerca di fare un tragitto insieme. La scelta si basa molto sull'istinto.

Chiediamo a Tiziana Befani, che ha creato l’opera “beata Ludovica Albertoni" come abbia deciso di unire l’arte classica del Bernini con quella digitale. “Io vengo dalla pittura tradizionale, con tele, velature. Termini da pittore classico. Però poi ho cominciato a lavorare nella grafica, affacciandomi al digitale. Usando il Mac, Photoshop, mi sono chiesta come potesse essere inserire opere grafiche in un ambiente digitale”.

D. Come hai realizzato quest’opera?

Tiziana Befani. Prima l’abbiamo scansionata, poi inserita in un file digitale. Da lì abbiamo creato dei livelli, strato su strato: photoshop usa dei livelli per ricreare degli stati di colore, così come fa il pittore quando dipinge. Questo quadro che si intitola “beata Ludovica Albertoni”: ho estrapolato l'immagine da una scultura del Bernini, “Estasi della beata Ludovica Albertoni” che si trova nella Chiesa di San Francesco a Ripa. L'ho ambientata in un luogo diverso, sfociando nella metafisica, inserendola in un ambiente diverso.

D. È l’incontro tra classico e moderno che colpisce nell’opera.

Tiziana Befani. Sì, lei ha una sensualità mistica che Bernini ha voluto rendere. Quindi si collega al film “Cinquanta sfumature di nero”. Una donna in estasi. Ecco il concetto che mi ha portato a questa idea.

D. Il digitale quindi è una risorsa?

Tiziana Befani. Da sei mesi di lavoro si passa a venti giorni: quindi aiuta. In più questa opera è ritoccata a mano, montata su un pannello di novanta centimetri per ottanta. E poi lavorata.

D. Continuerai con l’arte digitale?

Tiziana Befani. Certo. Secondo me l'arte digitale è il futuro.

D. Il libro “Cinquanta sfumature di nero” è tratto dal romanzo di E. L. James. Qual è il tuo libro preferito?

Tiziana Befani. Quello su cui ho lavorato fino a questi giorni. “Civiltà del mare, la grande storia della Marineria Italiana”, di vari autori ed edito da Progetto Editoriale Editions. Il libro affronta da ogni punto di vista affronta il mediterraneo.

Il dvd di “Cinquanta sfumature di nero” contiene anche extra come l’intervista al regista James Foley che spiega come la sua visione abbia dovuto soddisfare le aspettative dei fan; i nuovi personaggi come Jack Hyde, Leila, Elena Lincoln; uno speciale su “Il ballo in maschera” esplorando la scenografia, i costumi; un’intervista all’autrice E.L. James e allo sceneggiatore Niall Leonard. Inoltre è disponibile anche in 4K Ultra HD, che permette una visione immersa nelle scenografie e nella fotografia.

Infine chiediamo a Tiziana Todi - la cui galleria è a due numeri civici dopo l’abitazione di Federico Fellini - quale sia il suo film preferito. “I film di fantascienza sono quelli che mi piacciono. Perché ti trasportano in altri mondi, come è l'arte. I film che ti fanno evadere. Anche ‘Cinquanta sfumature di nero’ ti fa sognare, ti fa immaginare un mondo che non c’è. Io ho lavorato anche con Fellini: l’unica scultura che è stata realizzata del suo busto fu scolpita qui”.

© Riproduzione riservata


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