Intervista all’attore Alessandro Procoli, interpretare la dignità di un personaggio

Cinema / Intervista - 17 October 2013 12:13

Alessandro Procoli risponde alle domande di Mauxa per la rubrica \"Di che cultura sei?\"

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Mauxa intervista l\'attore Alessandro Procoli, protagonista del film “Black star”. Ha lavorato recentemente al film “Cara, ti amo” di Gian Paolo Vallati.

D. Qual è il ruolo che interpreti nel film \"Black Star\" e come ti sei immedesimato?
R. Nel film di Francesco Castellani interpreto il ruolo di \"Marcello\". Marcello è un quarantenne che come tanti in questo periodo storico, si trova ad affrontare un lungo periodo di disoccupazione. Ho cercato di giustificare le azioni sbagliate di quest\'uomo lavorando sull\'orgoglio di chi è pronto a fare tutto per sentirsi ancora utile alla società e dimostrare di potersi riprendere con dignità la propria vita. Anche a scapito di un piccolo gruppo di rifugiati politici. Come si dice appunto in una scena: \"Tanto non famo male a nessuno…\"

D. Nel film ci sono molti attori di colore: come avete collaborato nel processo di lavoro?
R. Ho cercato di mantenere un freddo distacco per tutta la durata delle riprese con i componenti e con la dirigenza della squadra dei Liberi Nantes. Questo mi ha permesso di lavorare con un maggiore distacco e filtrare un coinvolgimento emotivo con i ragazzi.
Ho avuto comunque la fortuna in seguito di conoscerli meglio e scoprire persone con delle storie straordinarie alle spalle. Storie di fughe, di violenze, di orrori per noi neanche lontanamente immaginabili… Storie che andrebbero raccontate, per capire, per aiutare e imparare a rispettare.

D. Nel film si racconta una forma quotidiana di razzismo, pur se con toni anche da  commedia. Secondo te qual è il motivo per cui di recente c\'è stata una recrudescenza del razzismo in Italia?
R. Il motivo è sempre lo stesso, l’ignoranza. 

D. Qual è il tuo film, attore e attrice preferita e perché?
R. Questa è difficile! Il mio film preferito? Ti potrei fare una lista infinita, ti posso dire quello che vedo almeno una volta l’anno da vent’anni, “C’era una volta in America” di Sergio Leone. 
L’attore, senza alcun dubbio Gian Maria Volontè. Tra i più grandi nel cinema mondiale. Un perfetto osservatore della natura umana, meraviglioso in una maniacale costruzione di un personaggio, ci ha regalato interpretazioni straordinarie. 

D. Qual è il tuo libro preferito e ti ricordi dove lo hai letto?
R. “Trilogia della città di K” di A. Kristok”. Un pugno allo stomaco senza troppi romanticismi. L’ho letto tutto di un fiato, forse in due o tre giorni, ero in campagna con amici, un’estate indimenticabile.

D. Qual è il tuo cantante e album preferito e perché?
R. Sono cresciuto con i Genesis di Peter Gabriel. L’album che forse ho ascoltato di più è “Selling England by the Pound”. Capolavoro del 1973, barocco, maturo, meraviglioso, mi ricorda un bel periodo della mia vita. Anche se “The Dark Side of the Moon”….

D. Qual è il tuo prossimo progetto cinematografico?
R. C’è un’opera prima in preparazione, ma come dire, forse un po’ per scaramanzia diciamo che è…top secret!

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