Intervista a Cristina D’Avena, la musica unisce le generazioni

Daily / Intervista - 29 July 2013 12:08

Cristina D’Avena risponde alle domande di Mauxa per la rubrica ‘Di che cultura sei?’

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Mauxa intervista Cristina D’Avena, in tour in queste settimana con i Gem Boy. La cantante ha pubblicato nel 2012 l’album "Cristina 30 e poi... Parte prima": il 3 agosto si esibirò al GruVillage di Torino.


Cristina D’Avena nuovo album e tour - Immagini

D. Come mai hai deciso di esibirti con un gruppo per stile diverso dal tuo, i Gem Boy?
R. Perché in realtà questo connubio è nato per caso. È nato qualche anno fa, ci siamo incontrati casualmente, in autogrill tornando sia io che loro da un concerto. Erano già miei fan, avendo composto la canzone “Ammazza Cristina”, rivisitando canzoni di cartoon di cui hanno cambiato il testo. Sono un po' irriverenti, quando mi hanno incontrato in autogrill mi hanno salutato. Siccome in quel periodo mia sorella collaborava con il Roxy bar di Red Ronnie di Bologna nelle pubbliche relazioni con la stampa, mi è stato offerto di cantare con loro. Ero titubante. Spesso le cose devono avvenire per forza, ci siamo incontrati, dicendo: “Cercheremo di capire cosa si può fare insieme". Invece poi ci siamo incontrati, loro mi hanno dato il loro disco e mi feci trasportare da questa collaborazione, stilammo una scaletta, ci preparammo e facemmo questo concerto al Roxy bar a Bologna. Era un evento inaspettato, "Cristina che canta con i Gem boy". Era talmente tanta a sorpresa che era venuto mezzo mondo. C’erano ragazzi appesi agli alberi. Pensavamo una cosa a sé. Casualmente la nostra agenzia chiuse un secondo concerto, e anche lì facemmo il tutto esaurito. Morale, io e Carletto (Carlo Sagradini, n.d.r.) abbiamo capito che era piaciuto. Iniziammo a fare questo tour, con canzoni ri-arrangiate, con una vena simpatica. Mi sono fatta trasportare ed è molto bello. Il concerto è andato benissimo: siamo già arrivati al terzo anno. E registra il tutto esaurito, ci riempie di orgoglio. Siamo contentissimi di tornare la Gruvillage di Torino il 3 agosto.

D. Come interagite sul palco?
R. Sono io che porto i Gem boy nel mio mondo, ci sono delle gag ironiche. Degli sketch, musica dei cartoni da cantare col pubblico. È un concerto di evasione mentale. 


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