Zoran Drvenkar: Sorry, Ogni Cosa Inizia Con Una Bugia E Finisce Con Una Scusa
"C'e' una cosa che manca ai capi e ai direttori. Una cosa con cui non sanno come regolarsi. Una cosa che come un'ombra oscura pende sopra le loro vite e gli piscia ogni giorno nel latte macchiato. Da cio' non li protegge nessuna ricchezza, non aiuta nemmeno quando fanno collette o quando abbonano i loro collaboratori alle riviste di Greenpeace.Questa piccola cosa rende le loro vite cosi' difficili, lo si puo' leggere nei loro volti."
Gia' perche' non c'e' niente di piu' rivoltante di un uomo incapace di chiedere scusa per i propri errori. A questo stato di cose rimediano cinque berlinesi falliti con un'idea che balena per caso. L'annuncio compare sulla "Zeit" e sul "Tagespiegel" con lo stile di un necrologio elegante, tipo la morte di un dirigente di Stato:
SORRY
CE NE OCCUPIAMO NOI.
NIENTE PIU' IMBARAZZO. PASSI FALSI, INCOMPRENSIONI, LICENZIAMENTI, LITI & ERRORI. SAPPIAMO COSA VORRESTE DIRE. DICIAMO QUELLO CHE VOGLIONO SENTIRE. PROFESSIONALITA' & DISCREZIONE.
Tempo una settimana e gli affari prosperano oltre ogni immaginazione finche' arriva una scusa su commissione davvero particolare: quella di un omicida che ha tutta l'aria di avere le rotelle fuori posto.
Gli eventi sfuggono di mano: e' il punto del non ritorno.
Intreccio anticonformista, terso e ricco di variazioni emotive, con punti di vista e tempi di narrazione che avanzano paralleli, traballano e finiscono per collassare l'uno sull'altro. Ritmi incessanti per una storia che avvinghia e fa sudare. Un gioco di scatole cinesi raffinato, un labirinto di specchi deformanti. Una trama brillante e dura allo stesso tempo, priva di previdibili scorciatoie. Vietati echi splatter.
Un thriller agile, superbamente grottesco e irriverente, Sorry potrebbe essere letto persino come geniale trasposizione in chiave metropolitana della danza macabra, leitmotiv iconografico tipicamente tardomedievale. Un impeccabile capolavoro di genere, per tutti i gusti.
Scusarsi bene e' come dire addio, quando sai che non ci si rivedra'.
Autore di origini croate, Zoran Drvenkar nasce nel 1967 a Krizevci. Nel 1970 la famiglia si trasferisce a Berlino. Dal 1989 Drvenkar lavora con uno stipendio come scrittore, conosciuto soprattutto per pluripremiate storie per bambini e adolescenti, scritte sotto lo pseudonimo di Victor Caspak & Yves Lanois. Vive in un vecchio mulino alla periferia di Berlino. Sorry ha spiazzato tutti con un successo di pubblico senza precedenti: e' stato selezionato al Festival del Cinema di Berlino come uno dei 12 libri prossimi a diventare opera cinematografica. Con 50 mila copie vendute in Germania a due mesi dalla sua pubblicazione, Drvenkar e' consacrato nuova rivelazione del thriller.
Bisogna avere coraggio per affrontare Sorry. Il vortice dell'eccellente thriller di Drvenkar non lascia scampo. ("Berliner Zeitung")
Chi pensava di essere appagato solo dalla lettura di thriller americani o scandinavi, da adesso puo' contare sul serbo-tedesco Zoran Drvenkar. ("Der Spiegel")
Zoran Drvenkar, Sorry, Fazi Editore, 2009, pp. 490
www.fazieditore.it
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