Il Moulin Rouge a Parigi, dal can can al quartiere che ricrea le foto di un'epoca

L'architettura dell'auditorium rivoluzionò il mondo degli allestimenti scenici permettendo rapidi cambi di scena. Lo champagne è tra i protagonisti del Moulin Rouge. Si entra, reggendone una coppa in mano: la prima di tante. Fiumi di champagne scorrono nelle vene del locale simbolo di Parigi. Naturalmente, non si può pensare al Moulin Rouge senza far riferimento al can can, ballo ispirato alla quadriglia italiana che s'intreccia con una tradizione popolare del quartiere di Montmartre dove, la domenica, le lavandaie solevano alzare le gonne e mostrare le mutande ai passanti in strada: un gesto goliardico nel dì di festa.

La regina del can can resta Louise Weber, nata a Clichy nel 1866. La madre è lavandaia, il padre è carpentiere. Lei è La Goulue, ritratta fin dal suo debutto al Moulin Rouge nella litografia di Henry de Toulouse Lautrec intitolata Moulin Rouge. La Goulue, litografia, 1891. All'epoca, La Goulue è la star assoluta del Moulin Rouge. Personalità generosa e indomabile, i suoi can can provocatori fanno impazzire Parigi: mentre si esibisce, si burla della clientela maschile, sottraendone i drink o togliendoli i cappelli dalle teste aristocratiche con la punta dei piedi.