Dracula, dove è nato e vive il vampiro narrato da Bram Stoker

Daily / Editoriali - 21 February 2021 11:45

Bram Stoker e il fenomeno letterario dei vampiri, la scoperta di Dracula

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Come è nato il mito di Dracula e storia di Bram Stoker

La letteratura gotica ha il merito di partorire due miti ottocenteschi, quando Illuminismo e Rivoluzione industriale hanno già cambiato il corso della Storia. Uno è Frankenstein di Mary Shelley. L'altro è il Conte Dracula di Bram Stoker, scrittore irlandese, assistente dell'attore Henry Irving e business manager del Lyceum Theatre di Irving. Il romanzo di Stoker viene pubblicato nel 1897: il successo del romanzo viene replicato al cinema e in tv grazie alle numerose trasposizioni. Tra i capolavori cinematografici ricordiamo Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau, premiere a Berlino nel 1922. Tra gli attori che lo hanno interpretato sul grande schermo, Bela Lugosi – diretto da Tod Browning negli Anni Trenta – Klaus Kinski nel remake di Werner Herzog e Gary Oldman nel film di Francis Ford Coppola del 1992.
Jared Leto, atteso nel cinecomic Morbius, ha recentemente raccontato di essersi ispirato al film di Coppola per interpretare il personaggio.


Film The Twilight Saga


Gli studi compiuti da Bram Stoker

Prima di scrivere Dracula, Bram Stoker incontrò Ármin Vámbéry, uno scrittore e viaggiatore ebreo-ungherese che raccontò di vicende esistenti sulle montagne dei Carpazi. Non è ancora ben chiaro se tra queste vicende ci fosse quella di Vlad – L'impalatore, ossia il leader rumeno che a metà del 1400 era solito impalare le sue vittime nel castello di Bran in Transilvania. Vlad apparteneva alla Casa dei Drăculești, ma lo scrittore Stoker mescolò poi alcune leggende, anche mosso dall'articolo di Emily Gerard sulle superstizioni della Transilvania pubblicato nel 1885. Stoker trascorse poi diversi anni a fare ricerche sul folclore dell'Europa centrale e orientale e su storie mitologiche di vampiri. Durante una visita nella cittadina di Whitby, decise di ambientare qui la storia del romanzo. Stoker trovò il nome Dracula proprio nella biblioteca di Whitby.

I personaggi di Dracula

I personaggi creati da Bram Stoker hanno interagito nel romanzo sublimando un clima di terrore e sopraffazione, dove la vita umana veniva minacciata da un maleficio chiamato Dracula con Jonathan Harker che raggiungeva il famigerato castello per siglare una compravendita e, a poco a poco, si rendeva conto del dramma del quale diviene prigioniero e vittima, dilaniato dalla paura di non poter riabbracciare l’amata Mina più di quanto possa patire la presenza del Conte Dracula. La personificazione del bene veniva attribuita al professor Abraham Van Helsing, che riusciva a contrastare il male attraverso la conoscenza e lo studio del vampirismo. L'insieme dei personaggi risulta estremamente definito: questi emergono dalla narrazione in modo strutturato e approfondito, lontani dai personaggi lanciati ultimamente dai vari romanzi sui vampiri dove il male non è più un fattore di appartenenza ma di animo, di lotta e resistenza alla natura ferale.

I vampiri: la nascita e il vampirismo

Una delle prime fonti dell'attività dei vampiri risale alla regione dell'Istria nella Croazia moderna nel 1672. Alcuni racconti locali citano il vampiro Jure Grando del villaggio Kringa come causa del panico tra gli abitanti del villaggio. Jure morì nel 1656, e gli abitanti dei villaggi affermarono che, tornando dal regno dei morti, iniziò a nutrirsi di sangue umano. Il capo del villaggio ordinò che un paletto gli fosse infilato nel cuore, ma quando questo metodo non riuscì ad ucciderlo, fu decapitato. Nella stessa Bulgaria - nella città di Sozopol sul Mar Nero – sono stati trovati nel 2012 circa 100 sepolture conosciute come "scheletri di vampiri": gli esemplari risalivano al Medioevo, ma si è poi scoperto che gli scheletri pugnalati con le verghe illustrano una pratica comune in alcuni villaggi bulgari fino al primo decennio del XX secolo. La credenza diffusa era che la verga potesse immobilizzare i morti nelle loro tombe impedendo di andarsene a mezzanotte e terrorizzare i vivi.

I vampiri nell’immaginario collettivo

Il mito di Dracula resuscita in Twilight, saga letteraria bestseller di Stephenie Meyer trasposta al cinema con protagonisti Kristen Stewart e Robert Pattinson. Come mai i vampiri confermano il successo longevo? Forse il segreto sta nel desiderio di un'immortalità capace di congelare la primavera della vita, quella della bellezza giovanile e dell'amore puro, adolescenziale. Il Conte Dracula beneficia di una vita eterna, ma in solitudine, separato dalla donna che ha amato. Questa è la sua eterna dannazione.

La saga di Twilight, invece, ha fantasticato sull'asse della narrazione del mito, immaginando l'unione di un vampiro con una ragazza mortale, impacciata, dal passato segnato dalla separazione dei propri genitori. Un identikit, quello di Bella, con cui prevedibilmente si sono immedesimati milioni di adolescenti nel mondo. Il mito di Dracula, lo ricordiamo, è giovane: nasce duecento anni fa, legato alle scoperte mediche, al trend della scienza che comincia a scoprire l'importanza del DNA. Dracula non è un fantasma che appare, ma un'entità in carne e ossa, sopravvissuta lungo il tempo dei secoli che trascorrono, che brama l'amore eterno attraverso la morte naturale: in cerca della pace eterna che solo l'amata Mina potrà donargli.

I vampiri oggi

I personaggi dei vampiri e le saghe create in loro onore, dal suo creatore originario in poi, hanno vissuto una evoluzione significativa. La personificazione del male, con il suo fascino di immortalità che tuttavia determinava il terrore della putrefazione e contaminazione, ha subito un adattamento alle esigenze e al target dei nuovi romanzieri. Con eroi maledetti divenuti spesso tollerati, o addirittura al servizio della giustizia, o anche innamorati e capaci di farsi amare. Insomma anche i vampiri si sono evoluti nell’immaginario collettivo e sono passati dall’essere considerati demoni fino a diventare personaggi fiabeschi, con un alone di personaggi tenebrosi, ma attualizzati ad una personificazione che li vuole anch’essi in balia di umani sentimenti.


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