Weekend: recensione di un film storia di un Amore senza corpi

Cinema / Recensione - 10 March 2016 08:00

Andrew Haigh dirige Tom Cullen e Chris New in un film attenta riflessione sul sentimento d'amore provato da due anime, che si incontrano lungo il cammino della vita e si contemplano l'un l'altro, fino

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Tom Cullen e Chris New, rispettivamente intepretanti Russell e Glen, si lasciano dominare da una passione travolgente, per poi condurre alla luce proprie paure e proprie differenze, ritagliando una fetta di mondo per se stessi.

Weekend è una storia d’amore che nasce da un incontro fortuito tra due anime racchiuse in due corpi dello stesso sesso. La trama del film diretto da Andrew Haigh si dipana in modo lineare con la precisa volontà di mostrare cosa accade in una storia d’amore come tante, ma peculiare per le singole vicende, i singoli animi messi in gioco. Russell (Tom Cullen) entra in contatto con Glen (Chris New) e l’incontro tra i due sancisce l’inizio di un’intensa passione, presto pronta a sfociare in un sentimento più profondo. Con il trascorrere del tempo che hanno a disposizione per conoscersi e capirsi, Russell e Glen affronteranno timori dell’uno come dell’altro, misti a desideri ed aspirazioni, scoprendo non solo la personalità altrui, che si cela dietro l’apparenza materiale del corpo, ma anche la propria identità, per una scoperta dell’animo umano.

Seguendo lo svolgimento della storia esposta in Weekend si evince il desiderio di narrare usufruendo delle possibilità contemplative della riflessione piuttosto che della mera azione corporea. I momenti di confronto tesi ad evidenziare le differenze esistenti sono intervallati da passioni intime e vissute a pieno in una storia che desidera ardentemente comunicare un sentimento di amore puro, a prescindere dall’incontro dei corpi, uguali o diversi che siano.

Andrew Haigh in questa sua seconda opera esprime il bisogno del singolo di trovare il proprio posto nel mondo, ma anche la necessità, condivisa da tutti coloro che hanno dichiarato la propria omosessualità, di essere accolti nella società in modo sincero e disinteressato, riuscendo così a manifestare i propri sentimenti senza il pesante fardello del giudizio sentenzioso altrui. In Weekend i protagonisti, visceralmente interpretati da Tom Cullen e Chris New, riescono a ritagliarsi una porzione di spazio e di tempo da dedicare a loro stessi, a quel qualcosa di magico ed etereo che sta nascendo tra loro, senza essere giudicati dall’occhio indiscreto di una macchina da presa. Il regista infatti riesce a seguire l’azione e la riflessione tenendosi a debita distanza dai protagonisti che vuole immortalare nella loro purezza, senza invadere il loro spazio vitale attraverso primissimi piani o particolari. Andrew Haigh preferisce un totale netto volto ad inglobare e ad accarezzare la scena, passionale o discorsiva che sia, concedendo solo pochi piani più ristretti per entrare in quell’intimità che vuole lasciare inviolabile. E allora i protagonisti si raccontano, come nella scena in cui parlano al microfono di un registratore, imprimendo il passato su di un nastro e contemplando il presente con pochi e semplici gesti, affinché quei momenti passati insieme non svaniscano nell’euforia di un attimo.

Weekend vuole dunque immortalare una storia di due innamorati che imparano a conoscersi conoscendo se stessi. Con un tocco che coinvolge e conduce ad una profonda analisi del concetto di amore ed innamoramento, Andrew Haigh compone un esemplare strumento di descrizione del mondo omosessuale attraverso il ritratto di due amanti che mostrano a se stessi come agli altri cosa voglia dire vivere e lasciarsi vivere, per un film che contempla l’amore tout court.

© Riproduzione riservata




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