Venezia 80: recensione film Enea

Cinema / Recensione - 06 September 2023 15:00

Enea è il film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Enea è il film drammatico presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. La storia si dipana dal protagonista Enea (Pietro Castellitto, anche regista) che da figlio di una famiglia borghese, conduce una vita in bilico tra spensieratezza e illegalità. Il padre Celeste (Sergio Castellitto) è psicologo, la madre Marina (Chiara Noschese) è una conduttrice televisiva che si occupa di libri.


Mostra del cinema di Venezia 2023 - immagini

I personaggi del film Enea

Da giovane spacciatore di droga, con l’amico Valentino (Giorgio Quarzo Guarascio) innesca un meccanismo da cui non riesce a uscire, se non con ironia e ilarità. È l’interpretazione di Pietro Castellitto a essere efficace, e che sopperisce all’esilità della trama: solo il personaggio di Valentino agisce con una motivazione, perché mosso dall’affetto della madre depressa, che ha tentato diverse volte il suicidio. Gli altri, sembrano spinti da motivi lacunosi, che li conducono a muoversi senza corposità.


 

Le scene visionarie del film Enea

Il film Enea è spesso vittima del suo formalismo, che prende il sopravvento sui propositi dei personaggi: le scene visionarie amplificano il loro dubbi, e la regia pennella in maniera vivida dei dettagli come se ci trovassimo in un film western di Sergio Leone: dal campo da tennis mostrato con inquadrature con il drone, al volto espressivo dello stesso Castellitto. Le schegge impazzite sono quelle che Celeste porta nei capelli, e di cui non comprendiamo la provenienza – se non nel finale.

Ognuno ha i suoi demoni da esorcizzare, ma questa coralità di dissidi interiori sono mostrati nei loro effetti, e non nelle cause: con il rischio di assistere a uno spettacolo pirotecnico, spento dalla pioggia. Castellitto prosegue il suo percorso di regia dopo I predatori, e tenta di coinvolgere lo spettatore in un’opera moderna dal punto di vista formale, che fatica a concatenare le sequenze. Alternare delle scene icastiche come fossero video di tik-tok, alimenta la discontinuità del film.


© Riproduzione riservata


Focus
img-news.png

Speciale Festival del cinema di Venezia

Notizie, recensioni, immagini sul Festival del cinema di Venezia.Leggi tutto



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon