Recensione horror Ma, con il Premio Oscar Octavia Spencer

Cinema / Recensione - 07 June 2019 08:00

In sala dal 27 giugno, distribuito da Universal Pictures.

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Ma è l'horror tra i più attesi nel 2019. L'appeal riguarda l'attrice Premio Oscar Octavia Spencer in un ruolo desueto, ma fortemente voluto. Dietro la regia, incontriamo Tate Taylor che ha portato Spencer alla prestigiosa statuetta grazie a The Help (2011).

Film Ma

Dietro a Ma, c'è lo zampino di Blumhouse Productions. E l'horror, come nella tradizione della casa di produzione fondata da Jason Blum, non ha deluso gli incassi al box office rispetto alle spese di realizzazione.


Ma trama senza spoiler portanti

Sue Ann (Spencer) collabora in un studio di veterinaria. Il suo boss, la dottoressa Brooks (Allison Janney), non è una tipa comprensibile, né paziente o particolarmente amabile. La protagonista è una donna apparentemente sola, traumatizzata da studentessa ai tempi delle superiori. La storia procede grazie a flashback portanti, in cui lo spettatore è testimone del passato da bullizzata di Sue Ann.

Il plot principale ci presenta un gruppo di studenti alle prese con le trasgressioni tipiche dell'età adolescenziale. Sue Ann intercetta i loro bisogni e offre al gruppo un luogo dove sballarsi senza occhi indiscreti. Presto, la donna diventerà popolare grazie alle feste tenute nello scantinato della casa. In realtà, Spencer interpreta un personaggio tanto sinistro, quanto ambiguo, intrappolato in un loop maledetto di vent'anni prima.

Juliette Lewis e Luke Evans, il cast

Ma ha ricevuto critiche miste dalla stampa specializzata statunitense. Chi ha promosso il film, più thriller a sfondo psicologico che horror a conti fatti, punta sul coraggio di Spencer e sulla sua interpretazione convincente e divertita. Anche il resto del cast si difende bene, gli attori giovani sono credibili, ma Juliette Lewis, in splendida forma, e Luke Evans rappresentano un valore aggiunto.

Nel cast anche Diane Silvers (Glass, Booksmart), Missy Pyle (The Artist, La fabbrica di cioccolato) e lo stesso regista in un cameo.


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