Recensione film When It Rains in LA di David M. Parks con Eric Roberts

Cinema / Recensione - 07 May 2025 10:00

Paura e mistero esoterico nella città degli angeli

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When It Rains in LA, è un thriller dalle atmosfere noir del regista David M. Parks, in uscita questo 8 maggio nelle sale italiane. In questo film, il regista tenta di unire tormento interiore, azione e furia omicida nella cornice malinconica di una Los Angeles bagnata dalla pioggia e dalle ossessioni esoteriche.


Los Angeles


Trama e personaggi principali di When It Rains in LA di David M. Parks con Eric Roberts

La storia si apre con Nate, interpretato da Eric Roberts, un ricco e stravagante collezionista di mezza età che entra in possesso di una maschera antica dalle origini oscure, ricevuta da un ambiguo mercante d’arte. Poco dopo questo inquietante acquisto, Nate muore in circostanze misteriose, lasciando la sua giovane e affascinante moglie, Sasha interpretata da Monroe Cline, devastata dal dolore e sola ad affrontare un futuro incerto.

Nel tentativo di ricostruire la propria vita e sfuggire ai fantasmi del passato, Sasha decide di trasferirsi a Los Angeles, sperando di ritrovare un po’ di serenità. Qui cerca conforto riallacciando i rapporti con alcuni vecchi amici: tra loro c’è Mia, un’ex compagna dal carattere protettivo e risoluto, e Damon, un artista squattrinato ma dal cuore sensibile, che da sempre nutre sentimenti nascosti per lei. Tuttavia, quella che sembrava poter essere una nuova partenza si trasforma rapidamente in un incubo.

La città degli angeli si rivela presto tutt’altro che accogliente: sotto la superficie luccicante si nasconde un mondo oscuro, fatto di misteri irrisolti e presenze minacciose. La maschera, che Sasha ha portato con sé quasi senza pensarci, inizia a esercitare un’influenza sinistra: visioni inquietanti cominciano a tormentarla, e sogni premonitori popolati da figure mascherate e rituali antichi la lasciano ogni notte più esausta e terrorizzata. Come se non bastasse, attorno a lei iniziano a verificarsi una serie di eventi inspiegabili e cruenti: persone vicine a Sasha scompaiono o vengono ritrovate morte in circostanze raccapriccianti, e ogni traccia sembra condurre proprio a lei e alla maschera che custodisce.


Man mano che gli eventi si fanno sempre più inquietanti, Sasha scopre che tutto sembra ruotare attorno a quella reliquia maledetta e a segreti oscuri che legano non solo la morte di Nate, ma anche il suo stesso passato, che credeva di aver lasciato alle spalle. Tra culti esoterici, antichi riti e personaggi ambigui che sembrano sapere troppo, Sasha si ritrova intrappolata in un incubo a occhi aperti, dove il confine tra realtà e allucinazione si dissolve. La città, la pioggia incessante e la maschera sembrano spingerla sempre più a fondo in un vortice di paranoia, terrore e follia, da cui sembra impossibile sfuggire.



Critica

Dal punto di vista tecnico, When It Rains in LA rivela chiaramente le sue limitazioni di budget: alcune sequenze risultano rigide e poco dinamiche, mentre gli effetti speciali non solo non convincono, ma finiscono per sfiorare il grottesco, rischiando di trasformare il thriller in una parodia splatter. Emblematico è il caso di una scena di omicidio in piscina: mentre il corpo della vittima galleggia sull’acqua, accanto a lui si nota chiaramente anche il coltello dell’aggressore, un oggetto che appare palesemente di plastica, spezzando ogni tensione e scivolando quasi nel comico.

La regia, pur mostrando i limiti della produzione, cerca di compensare con un’atmosfera onirica, sottolineata da una colonna sonora malinconica e dall’uso costante della pioggia, che diventa simbolo ricorrente di mistero e inquietudine. Monroe Cline offre una performance intensa e coinvolgente, anche se l’incertezza e la debolezza di alcuni dialoghi finiscono per limitare la piena espressività del suo personaggio. Eric Roberts, invece, appare solo nei minuti iniziali, un’occasione sprecata per valorizzare un attore di grande esperienza, capace in passato di dare spessore a ruoli complessi, e che qui avrebbe potuto conferire maggiore carisma e solidità all’intera narrazione.


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