Recensione film Smile 2, snervante cavalcata dell'orrore
Cinema / Recensione - 17 October 2024 18:45
Il box office non è stato amichevole negli ultimi tempi, ma il mese di ottobre è il reparto del genere horror
Il botteghino non è stato amichevole negli ultimi tempi, ma ottobre è il reparto del genere horror, e Smile 2 di Parker Finn mostra gli strumenti adattati del suo predecessore di successo per cambiare le carte in tavola in questa stagione. Il secondo lungometraggio dello sceneggiatore e regista s’impadronisce di voi fin dal primo momento e non vi abbandona. Un primo piano di un volto pieno di tormento è la nostra introduzione prima che la macchina da presa si allontani, rivelando uno scenario tetro e pieno di neve. Finn non esita nell'intensità, mostrando una carrellata d'azione che ci fa cadere nell'occhio del ciclone. I titoli di testa, semplici scritte rosse sul bianco paesaggio invernale, permettono allo spettatore di riprendere fiato prima di incontrare il nostro protagonista presto punito.
Naomi Scott (Charlie's Angels) è la tesa star della musica pop Skye Riley, che sta preparando il rilancio della sua carriera con un tour mondiale dopo essersi ripresa da un incidente d'auto che è costato la vita al suo fidanzato attore Paul (Ray Nicholson, Licorice Pizza) e l'ha costretta a cercare la sobrietà. Scossa e consapevole di sé, la Scott si mostra vulnerabile, in contrasto con le facciate delle celebrità spesso presentate. Messa alla prova dalle richieste e dalle aspettative dei suoi fan, della sua casa discografica e della sua manager-mamma Elizabeth (Rosemarie DeWitt, La La Land), Skye si rivolge al suo ex spacciatore Lewis in cerca di qualcosa per placare il suo mal di schiena.
Un film rumoroso, Smile
Quello che trova nel suo appartamento è un uomo pazzo e insensato, alimentato da una strana paranoia. Posseduto dall'essere il parassita Smile, che spinge i suoi ospiti a una follia fatale che porta a un macabro suicidio prima di infettare chiunque ne sia testimone, la morte di Lewis davanti agli occhi di Skye la conduce all’ossessionante dramma che seguirà. Il film è rumoroso per tutta la sua durata. A volte molto forte. Finn usa l'audio come arma per trasmettere la natura terrificante delle entità, interrompendo le scene quasi silenziose con momenti di rumore improvvisi e imponenti. Sebbene il film si avvalga di elementi visivi per creare suspense, il suono è lo strumento di fiducia di Smile 2. Da ogni frammento di vetro che si rompe a ogni capello che è strappato dal cuoio capelluto, la regia sonora è realizzata con delicatezza, anche se il volume è aggressivo per le orecchie.
Non passa molto tempo prima che Skye sia torturata da dolorosi flashback e visioni spaventose, mentre la sua capacità di distinguere la realtà dalla fantasia si deteriora. Le persone intorno a lei si preoccupano e cominciano a mettere in dubbio la sua sobrietà. Non riuscendo a far capire a nessuno ciò che sta vivendo, vediamo Skye sentirsi sempre più isolata, amplificando la sua paura e il suo stress. L'immagine si avvale di un tropo collaudato, ma ripetuto, dei film dell'orrore: un personaggio che si sente ancora più folle perché nessuno gli crede.
Il film impiega un po' di tempo prima di offrire una spiegazione su cosa sia questa cosa che ha sopraffatto Skye. Viene rintracciata da Morris (Peter Jacobson, House), un infermiere che ha perso un familiare proprio a causa di tale essere. La sua spiegazione di questo spirito che si nutre dei traumi dell'ospite fino all'autodistruzione è breve e priva di profondità. Condivide il suo rischioso piano per porre fine a questo ciclo distruttivo e salvarla.
L'inquietante sorriso che la creatura sfoggia è una maschera con cui creare scompiglio. Anche Skye si ritrova a dover indossare una sorta di sorriso, cercando di mascherare tutto in vista del suo imminente tour. La possibile soluzione di Morris sembra valere la pena, mentre le condizioni di Skye peggiorano. La madre, egoisticamente, le ricorda cosa sta mettendo a rischio saltando il prossimo spettacolo, temendo che la gallina dalle uova d'oro possa smettere di deporre.
In una scena troppo comica, Skye, armata di pistola, dirotta il proprio SUV per incontrarsi con Morris. Spera di eseguire la procedura, ma il parassita appare in un violento scontro che porta l'energia al limite. Ci si può chiedere se le parti spaventose fossero davvero tali, o se si fosse solo intimoriti dalle improvvise eruzioni di rumore. Il film si muove sul filo del trauma-porno, mettendo alla prova quanto a lungo si può assistere al disfacimento di un personaggio. Ma con un climax soddisfacente in maniera sorprendente, che conclude una rivisitazione dell'amato stile cinematografico, Smile 2 potrebbe generare la giusta suspense e il giusto brivido di cui abbiamo bisogno quest'autunno.
© Riproduzione riservata