Recensione film Molly's Game, la principessa del poker ispira Aaron Sorkin
In sala dal 19 aprile.
Molly's Game segna il debutto alla regia di Aaron Sorkin. Il film è tratto dal memoir di Molly Bloom, nota come la principessa nel mondo del poker, prima di diventare un obiettivo dell'FBI.
A
Hollywood sono le 5,06 del mattino quando Molly (Jessica Chastain)
viene arrestata, braccata da un considerevole numero di agenti
speciali. La donna ha bisogno di un ottimo avvocato in tempi record e si
rivolge a Charlie
Jaffey (Idris Elba): inizialmente riluttante, finirà
per difendere Molly.
Il biopic procede nel raccontare la vicenda
tra flashback e il “presente” giudiziario nel quale è ambientato
la pellicola.
Molly è una bambina costretta ad allenearsi sugli sci sotto lo sguardo severo del padre (Kevin Costner), psicologo di professione. La carriera sciistica subisce due cruciali stop, a causa di importanti infortuni. Il secondo, le preclude la partecipazione alle Olimpiadi invernali. La perseveranza non è bastata, il destino ha giocato a sfavore.
Prima di intrapendere gli studi di legge, Molly decide di andare a Los Angeles e chiarirsi le idee. Lavorando come cameriera, conosce Dean Keith (Jeremy Strong), un rude intermediario immobiliare, che le propone un secondo lavoro come segretaria. Intelligente e capace, viene promossa come referente degli incontri di poker organizzati da Keith al Cobra Lounge. Durante la prima nottata, riceve una mancia complessiva di 3000 dollari.
Del
mondo del poker, Molly non conosce niente, ma comincia a cercare
informazioni in rete. Punta gli occhi su
Player X (il personaggio, interpretato da Michael Cera, riassume i
tratti di alcune star del cinema coinvolte nel caso, i nomi sono
noti) in grado di portare nuovi clienti. Quando il boss si accorge di
non poter più controllare Molly, lei alza i tacchi. Con i contatti
acquisiti, mette in piedi il prorpio giro circondata da uno staff di classe.
Quando a Hollywood viene fregata dal giocatore X, si
trasferisce a New York per ricominciare. Dopo i Vip dello spettacolo
e dello sport, Molly ha a che fare con una nuova categoria di
giocatori incalliti, i magnati di Wall Street. Alle cifre da
capogiro si sommano le perdite di clienti che non possono pagare,
Molly è costretta ad agire come una banca:
prendendosi una percentuale sul “piatto” per arginare le perdite.
Pur rivolgendosi a un avvocato per gestire il business legalmente e
pagare le tasse, in questo modo, infrange la legge.
Il denaro chiama denaro, altri
guai attendono l'ignara Molly Bloom. La sua colpa sembra quella di
essere una vincente in un ambito riservato esclusivamente agli
uomini.
Dopo l'anteprima mondiale al Toronto International Film Festival, Molly's Game è giunta candidata ai Golden Globe e alla notte degli Oscar, grazie all'interpretazione di Jessica Chastain e la sceneggiatura adattata di Aaron Sorkin.
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