Recensione del film The Disaster Artist

Cinema / Recensione - 21 February 2018 10:00

James Franco è il regista del film

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Il film nel film

The Disaster Artist è il film di James Franco ambientato a San Francisco, nel 1998. Il diciannovenne Greg Sestero (Dave Franco) incontra Tommy Wiseau (James Franco) a lezione di recitazione con Jean Shelton. Shelton critica la performance di Tommy di una scena di “Un tram che si chiama desiderio”, ma Greg è colpito dalla sfrontatezza di Tommy e i due diventano amici. Si trasferiscono a Los Angeles per perseguire le rispettive carriere.

Il tema del film nel film che potrebbe risultare di nicchia viene amplificato dal senso di comunione  che  Greg e Tommy stabiliscono, quasi fraterno (ironico è il fatto che i due attori siano realmente fratelli). Così quello che si delinea come tentativo di affrontare le avversità del lavoro, si rivela essere il riconoscimento della forza dell’unità d’intenti tra due collaboratori.  

The Disaster Artist


James Franco e Dave Franco, protagonisti di The Disaster Artist

Greg firma un contratto con un agente di successo, mentre Tommy affronta il rifiuto di agenzie, direttori di casting e addetti ai lavori di Hollywood. Ciò porta a degli screzi, sopratutto per l’intromissione di motivi personali. Infatti Greg ha una relazione con Amber - incontrata in discoteca - suscitando la gelosia dell’amico. 

I progetto che li vede coinvolti è quello ideato da Tommy, una sceneggiatura intitolata “The Room” pronta da mettere in scena. La storia racconta il rapporto amoroso tra il banchiere (interpretato da Tommy), la fidanzata Lisa e il suo migliore amico Mark. Le riprese però sono disastrose, perché Tommy dimentica le battute, arriva in ritardo, non aiuta la troupe, neanche fornendogli acqua.

Il dilemma di essere univoci negli obiettivi così s’infrange, perché l’opinione personale vale più del risultato finale. E il regista James Franco propone ancora il dubbio su quale comportamento sia lecito nella società attuale, se quello che popone di far vale dei diritti oppure interrompe un progetto nato per amicizia ma che si sta rivelando fallimentare.  Lo stesso tema era quello del film “In Dubious Battle” (2016, leggi l’intervista) in cui un uomo sfida la comunità a favore della lotta sindacale. 



L'esito dei due film

L’esito del film  “The Room” che cui i due stanno lavorando è pessimo, anche se verrà considerato uno dei cult del cinema, avendo incassato 1800 dollari a fronte di un budget di 5 milioni. Ma ciò che James Franco fa emergere - nonostante i ridondanti dialoghi - è proprio il desiderio di mettersi in gioco di una generazione, sempre in movimento: come la macchina da presa del regista, che si sposta dal volto degli attori alle pieghe di un lenzuolo,  dallo schermo illuminato di un cinema agli occhi lucidi di chi piange per un insuccesso. 

Si tratta di persone mai sottomesse ad un ideale, bensì capaci di rinnovarsi, di essere imprenditori di se stessi, di coinvolgere amici e per questo di essere giudicate. Per quanto possa essere cocente la disfatta, non possono essere accusate di inerzia.

© Riproduzione riservata




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