Mr Cobbler e la bottega magica: recensione del film materializzazione di una favola urbana

Cinema / Recensione - 20 July 2016 08:00

Il Premio Oscar Tom McCarthy dirige Adam Sandler, sorretto da Dustin Hoffman e Steve Buscemi, per una commedia all'insegna dell'elemento fantastico, in cui il cambio di identità permette di com

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Mr Cobbler e la bottega magica racconta della materializzazione per incanto di una favola in contesto urbano e moderno, potendo contare su attori del calibro di Dustin Hoffman e Steve Buscemi, oltre che sul caratterista Adam Sandler.

Max Simkin (Adam Sandler) è un ciabattino di professione che ha ereditato il suo lavoro così come il negozio in cui esercita il suo mestiere, situato nel cuore di New York, dalla sua famiglia. Max non riesce ad accettare la scomparsa del padre, svanito nel nulla anni prima, né è in grado di prendere le redini in mano della sua esistenza, ma proprio quando tutto sembra andare per il verso sbagliato, si imbatte in un tanto speciale quanto antico macchinario per riparare le suole che, grazie ai suoi straordinari poteri, gli permetterà di assumere “nuovi punti di vista” non solo sulla sua vita, ma anche su quella degli altri!

Il regista Tom McCarthy, vincitore nel corso dell’assegnazione degli scorsi Premi Oscar della statuetta per Miglior sceneggiatura originale per Il caso Spotlight, dirige Mr Cobbler e la bottega magica, film uscito in madrepatria statunitense nel 2014. Curando anche in questo caso sia sceneggiatura che regia, Tom McCarthy propone una commedia in cui l’elemento fantastico ha il sopravvento su quello verosimile, catalizzando su di sé l’attenzione e cospargendo l’intero lungometraggio di un’aurea quasi fatata, pur continuando ad analizzare tematiche tendenti verso il drammatico, come la morte e la sofferenza derivante dalla perdita.

Adam Sandler è il protagonista di Mr Cobbler e la bottega magica, chiamato a cimentarsi in un ruolo caratterizzato da una forte vena comica ma, a differenza dei personaggi a cui di solito presta volto e battute, Max Simkin utilizza spunti da commedia per affrontare la durezza della realtà che gli si staglia davanti. Anche se il film risulta spesso eccessivamente prolisso e arzigogolato intorno ad una trama che apre troppi filoni narrativi senza conferire spessore ad alcuno, fuorché a quello del protagonista, la storia si erge su una favola che diventa realtà, puntando proprio sull’originalità della vicenda proposta, oltre che su altri due attori degni di nota, come Steve Buscemi ed il Premio Oscar Dustin Hoffman, nei panni, o meglio “nelle scarpe” di due personaggi “complementari”.

Mostrando attraverso il grande schermo come il concetto del cambio della propria identità per poter adeguarsi alla società e alle richieste della stessa sia deleterio, conducendo ad una spersonalizzazione di se stessi, Mr Cobbler e la bottega magica offre notevoli spunti di riflessione che possono facilmente surclassare il ritmo lento della narrazione, per godere della particolarità della storia e delle esilaranti interpretazioni dei suoi protagonisti.

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