La Teoria del Tutto recensione film, Stephen Hawking secondo James Marsh

Cinema / Recensione - 15 January 2015 08:00

La Teoria del Tutto, James Marsh dirige Eddie Redmayne nella coinvolgente ricostruzione della vita dell'astrofisico più illustre al mondo: dall'amore con la moglie alla malattia logorante, dall

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La Teoria del Tutto film diretto dal premio Oscar James Marsh, tratto dal memoir “Travelling to Infinity: My Life with Stephen” di Jane Hawking.

La Teoria del Tutto trama. Nel 1963 Stephen Hawking è un giovane studente iscritto alla facoltà di cosmologia nella rinomata università di Cambridge. Gli studi procedono brillantemente e l’attenzione del ragazzo è tutta incentrata nel voler trovare una spiegazione semplice ed eloquente ai “perché" dell’universo: o quasi. Nella sua vita irrompe infatti una bellissima ragazza di nome Jane, che rimane affascinata dalla sua folgorante intelligenza e dal suo humour sagace. La vita di Stephen è tranquilla e serena, fino a quando un terribile giorno gli viene diagnosticata la malattia del motoneurone, a causa della quale perderà progressivamente l’uso completo dei suoi muscoli; si prevede che possa sopravvivere massimo due anni. Grazie alla forza di volontà sua e soprattutto della futura moglie Jane, riesce però a disattendere le aspettative. I due iniziano una complicata esistenza insieme, segnata da alti e bassi, segreti nascosti e momenti di pura felicità, con la costante dell’amore reciproco che li lega. Finché qualcosa si rompe.

La Teoria del Tutto recensione. James Marsh con questo biopic ha un’obiettivo ben chiaro ed è impossibile non rendersi conto di quale sia: appena termina la proiezione si fa un respiro profondo e ci si massaggia leggermente il petto. Questa pellicola infatti lascia un intenso senso di oppressione, di tristezza, ma anche di coraggio e voglia incredibile di vita. La vicenda sfortunata di Stephen Hawking è conosciuta ai più, ma entrare così a fondo nella sua vita può risultare traumatico. È una caratteristica specifica dell’essere umano quella di cercare di ignorare ciò che più lo turba, fino a dimenticarlo; così quando Marsh ci propone sequenze toccanti in cui vediamo un uomo di così tanta intelligenza ed entusiasmo piegarsi lentamente alla malattia, rimaniamo scossi e scioccati. Ma al contempo la sua allegria incondizionata, la capacità di far ironia sulla sua condizione e l’estasi che prova verso la scienza, riesce a trasmettere un vago senso di giustizia, senza la quale probabilmente saremmo costretti ad alzarci dalla poltroncina ed urlare il nostro sdegno per una tale sorte avversa. Una grande forza ha ispirato anche il giovane Eddie Redmayne, interprete acuto e straordinario, che ha saputo rendere (spesso senza l’uso della parola) le sfumature più emozionanti del suo personaggio; dopo essersi aggiudicato il Golden Globe come Miglior attore in un film drammatico, per lui tira aria di Oscar. Un grande plauso quindi per quest'opera, capace di coinvolgere e commuovere, senza mai scadere nella banalità.

La Teoria del Tutto cast. Eddie Redmayne (Les Misérables) interpreta Stephen Hawking, mentre Felicity Jones (The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro) è la tenace moglie Jane. Il professor Dennis William Sciama che inizia Stephen alla fisica è invece impersonato da David Thewlis (il professor Lupin nella saga cinematografica di Harry Potter).

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