Il nemico invisibile recensione film, Nicolas Cage a caccia di uno jihadista

Cinema / Recensione - 09 July 2015 09:00

Il nemico invisibile, Paul Schrader dirige un thriller esplosivo, in cui il vecchio agente CIA Nicolas Cage cerca con tutte le sue forze di ritrovare un vecchio nemico del passato.

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Il nemico invisibile film scritto e diretto da Paul Schrader (sceneggiatore di Taxi Driver e Toro Scatenato), che inizialmente prevedeva alla regia Nicolas Winding Refn (Drive), rimasto infine come produttore esecutivo. La versione finale del film (quella uscita nelle sale) è stata aspramente criticata e disconosciuta dal cast tecnico e artistico, a causa del montaggio realizzato dalla produzione, senza il benestare di Schrader. 

Il nemico invisibile trama. Evan Lake è un agente veterano della CIA, e per la prima volta dopo più di trent’anni di lavoro si ritrova ad essere messo in disparte dall’organizzazione, considerato troppo vecchio per rimanere operativo. Inoltre una malattia da qualche tempo gli sta sconvolgendo la vita, rendendo quasi inevitabile un pensionamento anticipato. Ma proprio quando gettar la spugna sembra l’unica strada, il suo giovane protetto Milton Schultz trova le prove che il vecchio nemico di Lake, il jihadista Muhammad Banir, potrebbe essere ancora vivo. I due decidono quindi di disattendere gli ordini superiori e partono per una missione intercontinentale per trovare quest’uomo che sembrava svanito nel nulla da più di vent’anni. 

Il nemico invisibile recensione. Quello che Paul Schrader ci propone potrebbe sembrare inizialmente il solito film americano incentrato sulla caccia al terrorista islamico, che tanto tocca il cuore degli spettatori in questo periodo. In realtà la narrazione non si concentra unicamente sul lato più thriller della vicenda, ma lascia grande spazio alle debolezze psicofisiche di un uomo non più giovane, che nella vita ha subito di tutto, e per di più ora è piegato da una malattia che ne intacca la memoria e le facoltà intellettive. Ed è proprio questo il nemico invisibile, un rivale impossibile da sconfiggere: la degradazione del proprio corpo. Persino il rivale di Lake, Banir, è piegato dall’anemia mediterranea, e lo scontro finale tra i due avrà più i connotati di uno sfogo d’odio verso la propria condizione. Una specie di doppio conto alla rovescia per due rivali con poco tempo a disposizione, che vedono la morte come una sorta di liberazione. E per un ruolo così delicato si è scelto di affidarsi ad un grande attore premio Oscar come Nicolas Cage, una collaborazione che si replica con Schrader a sedici anni di distanza da “Al di là della vita”. Una pellicola piena d’azione dunque, con inseguimenti e sparatorie, ma che non rifiuta un contatto originale con il mondo della malattia e della vecchiaia.

Il nemico invisibile cast. Nicolas Cage (Via da Las Vegas) è l’agente Evan Lake, affiancato da Anton Yelchin (Star Trek Into Darkness) nel ruolo dell’assistente Milton Shultz. Irène Jacob (La doppia vita di Veronica) impersona una donna pronta a tutto per aiutare Lake nella sua missione, mentre Alexander Karim (Tyrant) veste i panni di Banir, l’obiettivo della disperata caccia.

© Riproduzione riservata




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