Woodstock, verso i 50 anni di storia

Daily / News - 10 June 2014 21:31

Nel 1969 il festival di Woodstock segnò un'epoca, l'apice del movimento Hippy e a quasi 50 anni dal suo anniversario gli organizzatori storici, incominciano a pianificare una nuova edizione cel

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Cinquantenario del concerto di Woodstock. Il concerto che oltre a rappresentare il momento apice di una generazione di giovani consapevoli di cambiare le idee del mondo, contribuì anche a far sviluppare le nuove dinamiche dei grossi eventi musicali che da li in poi si sarebbero ampliate a dismisura, nonché il rapporto di uso frutto dei concerti stessi che però contrariamenti a quei principi, divenne puro business. Woodstock fu tutto ciò e fra qualche anno si festeggerà il cinquantenario. Manca ancora un po' in realtà, ma già da ora Michael Lang, che all'epoca insieme a John Roberts, Joel Rosenman e Arti Kornfeld fu uno degli  storici organizzatori della rassegna musicale probabilmente più famosa a tutt'oggi, ha affermato che sta iniziando a progettare una edizione per festeggiare le 50 candeline.
Già nel 1994 per i 25 anni venne organizzata questa volta una due giorni, e non a caso il titolo dell'evento fu “2 More Days of Peace and Music” e successivamente anche nel 1999. Lo stesso Lang fu promotore di ambedue le edizioni successive, che cercarono di ricalcare l'evento madre con la partecipazioni di band e artisti degli anni '90: Red Hot Chilli Peppers, Metallica, Aerosmith, Nine Inch Nails, Primus, Cypress Hill, The Cranberries, nonché il nostrano Zucchero Fornaciari più alcuni cameo di rilievo di artisti che presenziarono all'edizione originale quali Joe Cocker e Bob Dylan.

Woodstock. Woodstock viene ricordata coma la tre giorni di pace e musica che si svolse a Bethel, una piccola cittadina rurale nello stato di New York tra il 15 e il 18 agosto del 1969, ed entrata dritta nella storia, sia come evento musicale, a cui parteciparono oltre quattrocento mila persone, sia come evento clou di quella generazione Hippy, nata con il diffondersi della beat generation, movimento artistico e sopratutto letterario sviluppatosi negli Stati Uniti dal secondo dopo guerra, che aveva come principi base il rifiuto delle norme imposte, la sperimentazione delle droghe e della sessualità aperta, l'interesse per le religioni orientali e il rifiuto del materialismo e la forte opposizione alla guerra in Vietnam. L'eco di questo movimento arrivò in Europa sul finire degli anni '60 e portò alla nascita dei così detti movimenti studenteschi.

Jimi Hendrix. Il concerto di Woodstock rimane nella storia per alcune performance musicali di alcuni partecipanti, su tutti lo spettacolo polemico di Jimi Hendrix in cui reinterpretò l'inno nazionale americano “The Star-Spangled Banner” con la sua chitarra, distorcendo il suono e facendo entrare lo strumento in noise, un chiaro gesto di protesta contro le politiche di guerra del governo degli Stati Uniti, impegnato all'epoca nella guerra in Vietnam e negli scontri sociali.
Hendrix, insistette per essere l'ultimo artista a chiudere il festival. La sua esibizione era prevista, per la mezzanotte; ma non salì sul palco fino alle nove del mattino del giorno seguente. La maggior parte degli spettatori aveva dovuto lasciare il festival e tornare alla routine dei giorni feriali, così che solo in quasi duecento mila anziché gli oltre quattrocento mila ascoltarono Hendrix, in una performance che fu una rarità, una durata di due ore, la più lunga della sua carriera.

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