Wasteland, recensione del primo episodio della serie tv

Tv / Drama / News - 12 December 2016 09:30

"Wasteland" è la serie tv distribuita da HBO Europe. Al Roma Fiction Fest abbiamo visto il primo episodio.

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Wasteland (“Pustina") è la serie ceca di cui abbiamo visto la prima puntata al Roma Fiction Fest, prodotta da HBO Europe.

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Il titolo originale Pustina prende spunto dalla città in cui è ambientata, situata nella regione di Pardubice e con 68 abitanti. Se remota è la località, anche la trama si disperde in più parti. La storia è quella del sindaco della piccola città Hana Sikorová (Zuzana Stivinova) che cerca di difendere il luogo dalle mire imprenditoriali di una azienda di estrazione del carbone, la quale vorrebbe radere al suolo alcun edifici. Ma lenti sono i tempi in cui si raccontano questi tentativi, frammezzati da Karel Sikora (un tetro Jaroslav Dusek) che conduce una prostituta nella baracca della foresta, un medico di un carcere minorile beffato dai ragazzi, con tanto di sparizione di una bambina - la figlia del sindaco - come possibile ricatto per mettere a tacere la sua opposizione.

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In realtà la trama avrebbe potuto essere avvincente, perché collegata con il desiderio degli abitanti di sfruttare la miniera per trovare lavoro e godere di una vita migliore, opposto ai conservatori e agli intrighi politici. Ma dalla prima puntata non emerge ancora questa intersezione di temi, mescolati con gli altri senza il coraggio di farne emergere uno.

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Per l’ispirazione si può retrocedere a “Hell on Wheels” in onda sulla AMC dal 2011 al 2016, vicenda delle diatribe sorte intorno alla costruzione della Prima Ferrovia Transcontinentale nella seconda metà degli anni '60 del XIX secolo negli Stati Uniti. Per il raconto politico invece emerge un film, “Paul, Mick e gli altri” di Ken Loach del 2001: qui gli operai di un deposito dello Yorkshire affrontano la privatizzazione del servizio di manutenzione delle ferrovie statali.

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“Wasteland” si espande tra paesaggi ripresi in maniera geometrica e metafisica, grazie alla regia di Ivan Zachariás. È certamente il tentativo di HBO Europe - succursale della sede statunitense che si estende in quindi paesi dell’est europeo — di attirare tematiche sociali in maniera innovativa.

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