Venezia 73, recensione film Les beaux jours d'Aranjuez: rarefazione di sequenze, sensazioni e luoghi

Cinema / News - 02 September 2016 07:00

Wim Wenders alla Mostra del Cinema di Venezia 2016 presenta Les beaux jours d'Aranjuez, con Sophie Semin e con la partecipazione di Nick Cave

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Wim Wenders già autore di film come Il cielo sopra Berlino (1987), Nel corso del tempo (1976), Prima del calcio di rigore (1972), presenta questo nuovo lungometraggio dall'inconfondibile stile che si potrebbe definire wendersiano proponendo una storia tratta da un romanzo di Austin Wright dal titolo Tony and Susan. Anticonformista, a volte politicamente critico, con questo film offre una narrazione intimista che indaga con profondità l'animo umano dei protagonisti.

La trama mostra una deserta Parigi alle prime ore del mattino, fino a giungere all'intimità di una casa dove uno scrittore cerca la sua ispirazione. Per poi passare al giardino dell'abitazione dove un uomo ed una donna si confrontano seduti ad un tavolo mentre la brezza ed il paesaggio estivo fa loro da sfondo.
"Fuori dal tempo e dalla storia ma non dalla realtà" così vengono presentati i due personaggi, la dialettica dei quali si concentra sui ricordi, sul sesso, sul rapporto tra un uomo ed una donna sulle diverse prospettive. Interrogativi che si perdono nel tempo e che sono propri dello scrittore.

Una rarefazione di sequenze, sensazioni, espressioni e luoghi che parte verso una probabile ricerca di sé per tornare inevitabilmente, dopo una peregrinazione che attraversa riflessioni e confronti, alla propria concezione di esistenza, immersi in un'ambientazione bucolica è concettualmente filosofica. Le riprese indugiano sul paesaggio oltre che sui personaggi quasi a voler così considerare gli stessi protagonisti una parte del tutto, uniti come a creare una condizione o stato d'animo comune o comunque condizionati dai luoghi e dalla stagione che vengono dettagliatamente ripresi con uno stile volutamente flemmatico. Una ricerca di felicità o pace che può essere scovato con l'aiuto della natura o di una serie di condizioni che circondano i protagonisti, elaborandolo attraverso il contrasto con lo scrittore che quei personaggi ha creato.

Un film che ripercorre il rapporto uomo donna senza anacronismi e ripetizioni, capace di restituire il senso di pace che nasce da una conoscenza lenta e reciproca. Win Wenders con Les beaux jours d'Aranjuez si propone un lungometraggio non incline ai gusti del grande pubblico e maggiormente referenziale.

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