Venezia 73, recensione film Dawn of the Dead: quando l'inferno sarà colmo i morti cammineranno sulla Terra
Zombi di George A. Romero approda in versione restaurata alla Mostra del Cinema di Venezia 2016

Prodotto da Dario Argento, scritto e diretto da George A. Romero, viene proiettato a Venezia nella sezione classici restaurati in 4K, Dawn of the Dead rappresenta tutt'oggi una di quelle pietre miliari della storia del cinema horror relativo agli zombi.
Quando in città scoppia il caos per la presenza di morti viventi e le autorità sembrano divise sulle misure da prendere, un gruppo di amici cerca di trovare riparo in un grande centro commerciale pieno di ogni genere alimentare ed infestato dagli zombi, cominciano così una lunga lotta per la sopravvivenza ma la minaccia non giunge solo dai non morti.
"Quando l'inferno sarà colmo, i morti cammineranno sulla Terra", una leggenda di origini vudù che ha ispirato molti film e tra questi appunto Dawn of the Dead. La morte ha sempre rappresentato un'incognita per l'uomo, l'interrogativo più grande. Immaginarsi se la risposta all'interrogativo fosse rappresentata da una peregrinazione interminabile è costantemente alla ricerca di carne viva da addentare. Questo è l'elemento che sconvolge è condizione le scelte dei protagonisti che pur nell'assoluta assenza di senso per il fenomeno che li ha colpiti, cercano di costruirsi una vita ordinaria all'interno di un supermercato mentre fuori scorre l'inferno.
Romero da una rappresentazione degli zombi quale esseri privi di raziocinio con reminiscenza di azioni perpetuate senza alcuna coscienza, quasi un istinto meccanico che cerca di mordere i vivi, senza considerarlo cannibalismo perché anche quello necessiterebbe di consapevolezza.
Dawn of the Dead anche a distanza di anni e grazie al restauro in 4K, esprime sempre un suo particolare magnetismo. In Zombi non viene espresso il motivo per cui i morti viventi sono diventati tali ma Romero concentra l'attenzione sulla psicosi collettiva, sulla paura di ciò che è ignoto, oltre al rapporto della separazione tra zombi e i loro famigliari vivi. Non viene data giustificazione del fenomeno ma viene usato come sfondo di un piano nel quale il centro d'attenzione è il rapporto uomo contro uomo, nella costante ricerca di divisioni.
Invero gli zombi hanno avuto una loro evoluzioni passando appunta da individui senza coscienza fino a giungere al moderno modello di morto vivente rappresentato anche nella recente serie TV iZombi dove i non morti hanno una propria consapevolezza.
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