Uncharted 4 Fine di un ladro, recensione per PS4: l'unione tra cinema e videogioco

Games / News - 10 May 2016 14:00

Uncharted 4: Fine di un ladro è il gioco più atteso e graficamente impressionante su PS4, un'esclusiva che riporta Nathan Drake in un'avventura dal carattere marcatamente cinematografico

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Uncharted 4: Fine di un ladro è l’espressione moderna del videogioco, un titolo che unisce alla perfezione due mondi in avvicinamento. L’universo videoludico ricreato da Naughty Dog, senza dubbio il più talentuoso team di sviluppo interno di Sony, si sovrappone a scene e filmati assolutamente cinematografici, per regia e dettaglio visivo. Una saga nata nella scorsa generazione, con tre capitoli usciti su PS3, compie un salto in avanti notevole sulla nuova console PS4, un potenziamento di tutti gli aspetti sinora apprezzati nella serie, con un impianto tecnico che si pone come nuovo standard nel mercato videoludico.

La trama di Uncharted 4 Fine di un ladro prende inizio tre anni dopo la conclusione del terzo capitolo della saga. Nathan Drake, avventuriero provato dalle passate esperienze, che lo hanno condotto verso tesori e pericoli enormi, decide di abbandonare la sua travagliata carriera. La comparsa del fratello Sam, dopo anni di lontananza, lo riconduce tuttavia sulle tracce del tesoro del capitano pirata Henry Every. Il richiamo all’azione prende così il sopravvento, con la partenza verso l’isola di Madagascar, nella speranza e con l’obiettivo di trovare il tesoro perduto, nell’ultima avventura di Nathan. Tra protagonisti storici ed apprezzati della saga, come Victor Sullivan ed Elena Fisher, si muoveranno nella scena nuovi personaggi, nella brillante narrazione di Naughty Dog, fatta di colpi di scena e dialoghi ottimamente scritti.

Il gameplay di Uncharted 4 Fine di un ladro riprende gli elementi dei precedenti episodi, migliorando sia la fase esplorativa che i combattimenti, resi ora più vari e dinamici grazie all’introduzione del rampino, che permette possibilità finora inedite alla serie. Le sezioni da platform si inseriscono tra un’azione e l’altra, con un bilanciamento del ritmo assolutamente impeccabile, salvo per una fase iniziale di maggior lentezza, dovuta a dialoghi e situazioni più avventurose che action. Le aree di gioco risultano molto più ampie che in passato, con diverse possibilità di approccio e un’inedita presenza di mezzi motorizzati, con cui spostarsi negli scenari più grandi.

La grafica del gioco è quanto di più bello sinora apprezzato su console, con un livello di dettaglio e cura per i particolari assolutamente fuori parametro. La recitazione visiva dei personaggi, ripresi e mossi da attori reali, regala espressioni, atteggiamenti e movenze così naturali da sembrare reali, il tutto inserito in ambientazioni stilisticamente impeccabili e dai colori saturi. La componente cinematografica, oltre che nella sceneggiatura e nel perfetto intrecciarsi di giocato e filmati, viene sublimata in inseguimenti, sparatorie e fughe a bordo di veicoli dall’incredibile spettacolarità, che fanno di Uncharted 4 Fine di un ladro il gioco più vicino ad una produzione hollywoodiana finora uscito su console.

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