The Town of Light è un game da pazzi, nel vero senso della parola: su PC e OSX

Comics / Adventure / News - 02 March 2016 10:00

The Town of Light è un game ambientato in un manicomio. Riviviamo l'epoca italiana della anni 30, nella persona di Renèè: una ragazza appena sedicenne rinchiusa nel manicomio di V

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The Town of Light è un videogame da matti. In un certo senso, questa affermazione va presa alla lettera. Il game, infatti, è ambientato nel manicomio di Volterra ed è una vera e propria avventura che viviamo attraverso gli occhi di Renèe, una ragazza appena sedicenne, entrata nel manicomio di Volterra nel 1938. L'esplorazione, però, è ambientata in ciò che resta del manicomio di oggi, che versa in stato di degrado ed è abbandonato da tempo. Mentre ci aggiriamo per le macerie della struttura, scopriamo a poco a poco la storia della ragazza e riscopriamo sotto un punti di vista differente il periodo storico in cui è ambientata la storia.

Il gameplay di The Town of Light è molto incentrato sulla componente narrativa. Il ritmo è piuttosto veloce, soprattutto all'inizio, e tutti i cutscene sono molto d'impatto. Si capisce che Renèe è stata molto sfortunata, vittima vittima dei bigotti e della comune morale anni 30. Con l'avanzare della storia, grazie ai confronti con i medici che hanno in cura Renèe scopriremo i metodi brutali di cura psichiatrica che, assieme ad altre scoperte personali, compongono il climax narrativo del game che giunge alla fine portandoci alla conclusione che, in fondo, le storie dei poveri sfortunati ritenuti pazzi sono state rinchiuse in un manicomio e lì sono state sepolte e dimenticate. Il game potrebbe essere ritenuto fortemente passivo, vista la componente narrativa che ne costituisce non solo l'ossatura ma molto di più. Tuttavia, rimane un game in prima persona nel quale si deve prestare molta attenzione alle parole di Renèe. Per esempio, solamente dai suoi discorsi potremo carpire le informazioni sulla successiva area da esplorare. Nel caso non si capisca cosa fare, dopo un po' giungeranno come un “deus ex machina” dei suggerimenti per farci capire come proseguire.

Il gioco è sviluppato dalla LKA: un team di sviluppatori italiani. Per capire a fondo The Town of Light è quasi necessario avere una minima comprensione del contesto storico e culturale in cui è ambientato: l’Italia degli anni 30 e 40 del novecento. Mussolini e il fascismo, per dirla in breve, e la cultura arretrata anteguerra. Questo è importante soprattutto per comprendere il significato del sesso e dei rapporti narrati da questi sviluppatori italiani. Gli sviluppatori hanno voluto raccontare pezzi di storie vere e fatti realmente accaduti, alternati a momenti di pura narrazione. Il tutto, senza mai un atteggiamento critico e senza prese di posizione per giudicare sia la storia che la Storia, con la esse maiuscola.

The Town of Light è uscito il 26 febbraio scorso ed è disponibile su Steam, piattaforma di distribuzione online di videogame. Attenzione merita il fatto che non si tratta di un gioco horror ma di un titolo che ci invita continuamente a porci domande. The Town of Light è disponibile su OSX e PC, anche con la possibilità di giocarlo con l'Oculus Rift.

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