Pink Floyd, The Wall: il muro psichedelico della musica

Daily / Storia della musica / News - 07 October 2014 14:00

Pink Floyd, la band britannica che ha cavalcato l'onda psichedelica della musica, fatta di luci, esperimenti filosofici e visivi, nei concerti così come in studio.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Pink Floyd il muro della psichedelia, bagnato e gocciolante fumo, nei meandri della Londra di metà degli anni Sessanta. C’è un muro, anzi, ancora pochi mattoni, quattro. Nella capitale inglese ci sono quattro nomi scritti su quattro mattoni, ancora bianchi, ancora da costruire. Syd Barrett, Roger Waters, Nicholas Mason, Richard Wright. Nel 1967 si aggiunge un nuovo mattone, quello che sarà la futura voce del muro rosa, ovvero Dave Gilmour. I Pink Floyd nascono e vivono nel fluido psichedelico della musica, partendo dallo space rock e finendo in ciò che li rappresenta meglio, li esprime al massimo, il rock progressivo. Segnano un’epoca e un genere musicale, portano avanti il concetto di spettacolo sonoro e visivo nei loro concerti, regalano sound ricercati e testi al limite del filosofico, in album entrati nella storia della musica e non solo.

\r\n

Pink Floyd carriera, è il 1965, a Londra, e Syd Barrett si unisce ai The Tea Set, in cui figurano già gli altri tre componenti del gruppo. Le prime esibizioni li portano ad affermarsi come una delle più interessanti band dell’underground londinese, e la visione stravagante e psichedelica di Syd inizia già ad imporsi. Nel corso degli anni, infatti, l’ideale musicale e artistico dei Pink Floyd subirà l’influsso alterno di tre figure predominanti: dopo l’abbandono per motivi psichici e di droga di Barret, prima Waters e poi Gilmour tireranno la linea da seguire. Nel 1970 Gilmour sostituisce definitivamente Syd Barret, e dopo i primi successi di marchio psichedelico, il gruppo si afferma a livello di critica con gli album Atom Heart Mother e Meddle. E’ però il 24 marzo del 1973, l’anno dell’affermazione mondiale dei Pink Floyd: esce The Dark Side Of The Moon, l’ album che apre la strada ai successivi capolavori musicali contenuti in Wish You Were Here, Animals e The Wall. I loro lavori in studio, di pari passo alle straordinarie esibizioni dal vivo, continuano ininterrottamente sino al 1985, anno in cui Waters abbandona il gruppo. I rimanenti membri pubblicano, sempre sotto il nome Pink Floyd, A Momentary Lapse of Reason e The Division Bell. Nel 1995 il gruppo arriva al capolinea, e nel 2006 si scioglie definitivamente, dopo alcune apparizioni dal vivo tra cui il Live 8.

\r\n

Pink Floyd live, i concerti e i loro giochi di luce, pionieri e ancora oggi l’espressione più alta di spettacolo sonoro e visivo. Sono i primi a portare in scena il light show, elaborati giochi di luci, laser ed effetti grafici: dal 1975 si alternano dirigibili a forma di piramide, enormi maiali gonfiabili, pupazzi e muri di cartapesta. Il loro ultimo tour, The Division Bell del 1994, raggiunge l’apice anche per ciò che riguarda la messa in scena, con fumo, laser e aerei in scala 1:1 a corredare lo spettacolo. Il video del concerto, uscito con il titolo Pulse, immortala e regala quella che fu la più ardita invenzione scenica dei Pink Floyd, la sfera di vetro che si apre come un fiore durante l’assolo di Confortably Numb. L’esperienza visiva e sonora dei loro concerti rimarrà per sempre la più alta e innovativa della storia del rock mondiale

\r\n

Pink Floyd discografia, nella loro carriera vendono circa 250 milioni di dischi, raggiungendo quasi 75 milioni di album venduti oltreoceano, in terra statunitense. Il loro primo lavoro in studio risale al 1967 con the Piper at the Gates of Dawn, e sino al 1994 i Pink Floyd incidono 14 dischi, con The Division Bell a chiudere nel 1994 l’avventura musicale del gruppo. Inoltre, quattro album live completano la collezione, dal 1969 al 2000.
Il 10 novembre 2014 è prevista invece la pubblicazione di un nuovo album dei Pink Floyd, The Endless River. L’album avrà al suo interno una serie di session rivisitate del 1994 mai pubblicate, con la presenza di tracce, registrate al tempo, dell'ormai defunto Richard Wright.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon