Paterson, il film sulle poesie scritte da un conducente di autobus

Cinema / Comedy / News - 23 December 2016 07:30

"Paterson" è il film con Adam Driver e Golshifteh Farahani: un conducente di autobus diventa poeta. La regia è di Jim Jarmush.

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Paterson è il film commedia di Jim Jarmusch, con Adam Driver, Golshifteh Farahani, Kara Hayward.

Il protagonista è Paterson (Driver) che vive nell'omonima città del New Jersey: si sveglia alle 6:15, senza un allarme e guarda il suo orologio per controllare l’ora. Sbircia la moglie che ancora dorme, Laura (Farahani). Prende la t-shirt piegata con ordine sulla sua sedia e si dirige verso la cucina, guarda il bulldog Marvin lungo la strada. Mentre mangia la ciotola di Cheerios, i suoi occhi guadano sulla scatola un punto blu. Qualcosa nel logo sulla confezione lo attira, Paterson ha trovato l'inizio della sua prossima poesia.

Esce, guida il suo autobus, fa una passeggiata al bar preferito. Per tutto il tempo si meraviglia del mondo strano e meraviglioso che osserva, dalle conversazioni appassionate della gente sul bus, passando per la chiesa. Tutti questi dettagli sono inseriti in un taccuino, così da formare delle poesie.

La città di Paterson, nel New Jersey è composta da strade umili, filari di alberi accanto a fabbriche in decomposizione. Mentre Paterson cammina, le parole del suo poema si allineano. I versi avanzano fino al deposito della città, dove inizia il turno come un autista di autobus. Una volta terminata la scrittura, le parole di Paterson formano una poesia d’amore.

Quello di Jarmusch è un film intimista, che in maniera strana s differenzia dalle tematiche di “Broken Flowers” su un dongiovanni cinquantenne, “The Limits of Control” (2009) su un lavoro criminale, “Solo gli amanti sopravvivono” (2013) dove due amanti si scoprono vampiri. A Paterson si contrappone un personaggio, la moglie Laura, che muta in continuazione, avida di nuove esperienze che si tramutano in fonte d'ispirazione. Paterson la appoggia, lei incoraggia l'inclinazione del marito alla poesia.

La vita di Paterson, per quanto abitudinaria è comune a molte persone: "Perché lui ha una struttura molto forte - dice il regista - può andare con il pilota automatico. Osserva le cose, è reattivo, ama i particolari”.

La produzione pensò che sarebbe stato utile che Adam Driver (visto in “Star Wars: il risveglio della forza" come Kylo Ren) imparasse a guidare un autobus: ma quando venne contattato lui già aveva cominciato: "La guida dell’autobus è una seconda natura per Paterson - ha detto Driver - sapevo che una volta iniziato a girare io non dovevo improvvisare, non conoscendo cosa succedesse con un bus”.

Riguardo il personaggio del cane, "penso che sia in competizione con Paterson per l'amore di Laura", ha detto Driver.

Le differenze da far trasparire nella omogeneità delle giornate sono state ricreate con la fotografia: “abbiamo costruito delle cose che sono sottilmente visivamente interessanti di giorno in giorno - dice il direttore Frederick Elmes - Paterson esce dalla porta quotidianamente, e il tempo deve sentirsi un po’ diverso”. Lo stesso vale per i suoni, perché pur se cammina negli stessi luoghi i rumori non sono mai esattamente gli stessi.

Un film raro quindi nel panorama attuale, che ha avuto successo di critica, anche quando fu presentato al festival di Cannes quest’anno. Per le poesie usate si è ricorso a Ron Padgett, poeta dell’Oklahoma. Non appena Driver seppe che le opere sarebbe state utilizzate nel film, prese il volume di 800 “Collected Works”. "Credo che sia Adam che Jim siano stati molto rispettosi del materiale, senza essere pii”, ha detto l’autore. Così si procede con versi come: “Passo attraverso / trilioni di molecole / che si fanno da parte / per lasciar passare me / mentre su entrambi i lati / altri trilioni / restano dove sono”.

Oppure: “Abbiamo molti fiammiferi in casa nostra / Li teniamo a portata di mano (…) Tutto questo noi vi daremo / Questo è ciò che tu hai dato a me / Io divento la sigaretta e tu il fiammifero, / O io il fiammifero e tu la sigaretta, / Risplendente di baci che si stemperano / nel cielo”. 

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