Patchwork, il film horror che reinventa e attualizza il mito di Frankenstein

Cinema / Horror / News - 25 April 2016 11:00

Patchwork è una commedia horror diretta da Tyler MacIntyre, uscita negli States lo scorso anno e in attesa di distribuzione in Italia. Racconta di tre ragazze cucite insieme (in stile Frankenst

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Lo scorso 17 Ottobre è uscito negli Stati Uniti il film Patchwork, un horror contaminato dalla commedia, diretto da Tyler MacIntyre (Oliver, Stoned.) e scritto a quattro mani insieme a Chris Lee Hill. La pellicola è una specie di rivisitazione più comica e splatter di Frankenstein, dove un mostro-eroina si vendicherà di alcuni rozzi ragazzi del college.

La trama in particolare racconta di tre giovani ragazze, Jennifer, Ellie e Madeleine: uscite di casa per passare una divertente serata, al risveglio si ritrovano cucite insieme in un unico corpo. Il corpo è modellato da diverse parti delle tre: un occhio è blu, uno è marrone, le labbra sono dalla terza ragazza e ci sono un paio di diversi tipi di capelli sulla testa. A questo punto devono mettere da parte le differenze per collaborare e trovare chi le ha trasformate in un mostro. Un film davvero strano insomma, dove grazie ad una buona dose di humor nero non mancano risate; per esempio le tre ragazze possono comunicare tra loro, ma all’esterno si vedrà solo una creatura che borbotta con se stessa. L’effetto è davvero esilarante. 

Le protagoniste del film sono Tory Stolper (Unknowns) , Tracey Fairaway (Non dico altro) e Maria Blasucci (Aspirational), ovvero rispettivamente Jennifer, Ellie e Madeleine, le tre ragazze assemblate. A completare il cast troviamo James Phelps (uno dei gemelli Weasley dalla serie cinematografica di Harry Potter), Corey Sorenson, Eric Edelstein, Craig Anstett, Mark Hapka e Jon Rudnitsky. Nessun nome altisonante insomma, una troupe composta per lo più da attori giovani e poco famosi, ma di belle speranze.

Patchwork è stato presentato al “Screamfest Horror Film Festival” e al “Toronto After Dark Film Festival”, dove è stato accolto da giudizi tanto sorpresi, quanto favorevoli. Il film rappresenta un buon connubio tra commedia e horror, pieno di risate e di violenza cartoonesca, pur essendo un b-movie a basso budget e girato in soli 12 giorni. A proposito della pellicola ha affermato il regista: “Molte storie ispirate a Frankenstein parlano di megalomania e sul creare la vita giocando a fare Dio, o altri temi simili. […] Ho voluto invece legare il film a interessi che siano più contemporanei. Così si inizia ad affrontare gli altri elementi che rendono Frankenstein raccapricciante, il fatto che sia l’unione di pezzi cuciti insieme: l’immagine esteriore di una persona è la prima cosa che viene presa in considerazione”.

Non è prevista ancora alcuna data per l’uscita della pellicola in Italia, sperando che questo non sia un altro di quei film destinati all’inferno della non-distribuzione nostrana. Gli elementi per piacere al pubblico ci sono, ora bisogna attendere che qualcuno se ne accorga.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon