Muse, un libro racconta l'evoluzione della band in concerto a Rock in Roma

Daily / News - 19 July 2015 17:03

I Muse si sono esibiti in concerto a Rock in Roma, con una scaletta eterogenea. Un libro racconta l'evoluzione della band negli anni.

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I Muse si sono esibiti a Rock in Roma all’ippodromo Le Capannelle sabato 18 luglio, con un pubblico di 35.000 spettatori.

Scaletta. Tutto lo spettro canoro dei loro successi viene proposto, da “The 2nd law” a ”Plug In Baby”, “The Handler”, “Dead Inside”, “Hysteria”, “Citizen Erased”, “Apocalypse Please”, “Supremacy”, “Starlight”, “Time Is Running Out”, “Reapers”, “Mercy”, “Knights of Cydonia”, “Man with Harmonica”.

I Muse  con sei album realizzati hanno venduto oltre 20 milioni di copie. Tra i premi vinti ci sono gli MTV Europe Music Awards, NME Awards, Q Awards, nonché due volte ai Brit Awards come migliore Band Live.

Il tour iniziato nel 2012 ha coinvolto oltre 2 milioni di fan: tra le prossime date ci sono Naeba Ski Resort a Niigata, in Giappone all’interno del Fuji Rock Festival; Singapore, la World Arena di Hong Kong, Buenos Aires, Rio de Janeiro, San Paolo del Brasile.

Giovanni Versari. Composti da Matt Bellamy, Dominic Howard e Christopher Wolstenhome, i tre si sono conosciuti nel Devon da adolescenti. Il loro ultimo lavoro è “Drones”, che vede la firma sonora di un master engineer italiano, Giovanni Versari. Il suo lavoro è quello del “sound taylor”, tecnico che lima negli album un suono personale. Giovanni Versari ha lavorato con i Subsonica, Negramaro, Verdena, Vasco Brondi o Vinicio Capossela.

Libro. Uno dei recenti volumi sulla band è “Muse. Love is our resistance (TXT)” di Emanuele Binelli Mantelli. L’evoluzione sonora viene evidenziata nel trascolorare dalla musica classica a quella etnica, dal prog al glam all'elettronica. Tutta la discografia è presa in esame, dai temi autobiografici di "Showbiz" alla verve di "The resistence", con spunti desunti da saggi di astrofisica, ricerche sulla robotica, teorie alternative sulla nascita della vita nell'universo, sindromi di Stoccolma, teorie delle stringhe, brainwashing, servizi segreti deviati.

“Fuori dal mondo. La storia dei Muse” di Mark Beaumont racconta la band come anello di congiunzione tra la spettacolarità dei Queen e il lirismo dei Radiohead: tra aneddoti e interviste esclusive, raccolte tra il 1998 e il 2010 si analizzano i primi cinque album di studio.

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