Magnifica ossessione, il film sulla redenzione senza compromessi

Cinema / Classico / News - 04 August 2017 08:00

"Magnificent Obsession" è il film classico di Douglas Sirk con Rock Hudson e Jane Wyman.

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Magnifica ossessione (“Magnificent Obsession”) è il film di Douglas Sirk che uscì nelle sale statunitensi in questo giorni dell’anno 1954.

Nella piccola cittadina di Brightwood il milionario playboy Bob Merrick (Rock Hudson) guida senza scrupoli con il suo motoscafo: ha un incidente ed è soccorso grazie al respiratore che appartiene ad un medico malato di cuore. Il medico senza il salvavita ha un infarto e muore.

La moglie del medico, Helen Phillips (Jane Wyman) e sua figlia Joyce scoprono con orrore l’accaduto: suo marito era ben voluto da tutta la comunità, e rifiutava anche soldi da pazienti che faticavano a pagare la parcella. Intanto Bob Merrick fugge dall’ospedale, Helen non conosce la sua identità e lo trova debole in strada. Lo porta in città e lui flirta con lei in modo implacabile finché lei lo informa che è la vedova del dottor Wayne.

Bob apprende da un artista, amico del medico che il dotto Wayne considerava le persone abbienti obbligate ad eseguire opere di grande generosità in privato e senza compensazione. Così Bob per guadagnare il perdono di Helen paga la parcella ad una donna indigente, e poi si pavoneggia con lei: ma il tentativo è infruttuoso, lei cerca di eluderlo, esce in strada alla ricerca di un taxi ma un’auto la investe.

Helen resterà cieca, a causa di un coagulo di sangue nel cervello. La donna si adatta alla sua cecità, rifiutando tutte le visite insistenti di Bob. Lui ormai se n’è innamorato cominciato anche a vivere la sua vita secondo la filosofia altruistica del dottor Wayne. Segretamente trasferisce i fondi nel conto dell'ospedale, raccoglie i migliori neurochirurghi europei in Svizzera per analizzare se la vista di Helen può essere riacquisita. Il responso dei medici però è negativo, e Bob con tenacia segue i progressi di Helen, finché una sera i due ballano fino all’alba. Bob rivela il suo vero nome, ma Helen ammette che istintivamente conosceva la sua identità.

Helen e Nancy scompaiono, Bob le cerca ma inutilmente. Dopo vari anni Bob è un neurochirurgo di successo - aveva abbandonato da giovane la facoltà di medicina - e casualmente ritrova Helen che ha bisogno di un’operazione.

Il film è tratto dal romanzo “Magnificent Obsession” di Lloyd C. Douglas (1932). La redenzione del playboy non è solo del personaggio, ma anche di una generazione disattenta alle proprie azioni e incurante delle reazioni che esse comportino. L’uomo però può riscattarsi attraverso l'altruismo, anonimo. Le pretese spirituali degli americani negli anni ’50 erano invece esibite, quasi necessarie di clamore mediatico e così il film “Magnifica ossessione” aprì un varco su una nuova presa di coscienza che finora era taciuta.

Una tematica simile poteva essere affrontata solo da un regista puritano, di origini tedesche (Douglas Sirk fuggì dalla Germania nazista nel 1937), con morale moderna. I critici di allora non apprezzarono questo aspetto intransigente, ma furono poi spiazzati dal successo del film che incassò 5,2 milioni di dollari (con la valuta di allora).

Il film viene considerato uno dei più influenti della storia del cinema, tanto che ispirò Rainer Werner Fassbinder ne “Le Lacrime amare di Petra von Kant” (1972), “Il matrimonio di Maria Braun”, “Far from Heaven” (2002) di Todd Haynes interpretato da Julianne Moore e Dennis Quaid. Lo stesso John Woo ha emulato “Magnificent Obsession” in “The Killer” (1989), dove un killer cerca di aiutare l'uomo accecato.

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