Le Iene: a rischio reclusione due inviati indagati per concorso in corruzione

Tv / News - 16 June 2015 09:30

le Iene, Luigi Pelazza e Mirko Canala sono indagati per concorso in corruzione per un servizio andato in onda nel 2011

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Le Iene. Indagati per concorso in corruzione due inviati, Mirko Canala e Luigi Pelazza in seguito a un servizio andato in onda nel 2011 e che mostrava la veridicità dell'esistenza di un sistema di rilascio di patenti nautiche con la consegna di soldi extra.

\r\n

Servizio.Il servizio andato in onda il 5 novembre del 2011 ha visto i due inviati Luigi Pelazza e Mirko Canale rendersi protagonisti di una compravendita di patenti nautiche da un tenente di scuola guida che gli ha rilasciato le patenti in seguito al pagamento di 300 euro. I due verificano la veridicità della patente che poi consegnano ai cafrabinieri. "Lo abbiamo fatto senza dolo" ha dichiarato Luigi Pelazza.

\r\n

Indagini. I due inviati sono stati rinviati a giudizio, il processo potrebbe partire già a settembre. "Il rischio è da 3 a 4 anni di reclusione" ha dichiarato Luigi Pelazza. I due inviati sono difesi dall'avvocato Carlo Taormina. “Stiamo facendo riunioni in redazione. Abbiamo tutti famiglia e figli, ma bisogna capire che strada prendere. Se mi condannano però voglio andare a Cesano Boscone anch’io come Berlusconi. Non ci era mai successo un caso del genere alla Iene".

\r\n

Luigi Pelazza. L'inviato intervistato da Il Fatto Quotidiano ha anche spiegato che non aveva alcun bisogno della patente nautica di cui è già possesore "Ho fatto l'esame delle '12 miglia per vela e motore'" e ha anche aggiunto: "Non pensavamo di essere di fronte a uno che avrebbe realmente creato delle patenti perché in tal caso non avremmo pagato. Sapevamo che saremmo andati incontro a un reato abbastanza grave. Come è successo altre mille volte, di millantatori ne trovi tanti. Eravamo preparati a fare chiusura ad un truffatore entrando in campo”.

\r\n

Giornalismo investigativo. I due inviati affermano che è a rischio il giornalismo investigativo e se il provvedimento dovesse passare. 

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon