La bella e la bestia, 'sul set le scene sono avvenute in maniera naturale': intervista all'attrice Simone Sault

Cinema / News - 21 March 2017 07:30

Mauxa ha intervistato Simone Sault, attrice del film "La bella e la bestia"

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La bella e la bestia (“Beauty and the Beast”) è il film di Bill Condon con Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Kevin Kline, Ian McKellen ed Emma Thompson (leggi l’intervista allo sceneggiatore Evan Spiliotopoulos).

La storia è ambientata alla fine del XVIII secolo, in un castello nei pressi di un piccolo villaggio francese. Un giovane principe egoista viene trasformato da una strega in una bestia. Gli anni passano, la sua disperazione cresce: nel villaggio vive una bella ragazza, la romantica Bella corteggiata da un cacciatore malvagio di nome Gaston. Quando Bella incontra la bestia che ha rapito il padre fa un patto, ovvero la vita di suo padre contro la sua. Prigioniera a sua volta scopre un mondo magico, nonché l’atteggiamento positivo della bestia.

Mauxa ha intervistato Simone Sault, attrice e danzatrice che ha lavorato al film.

D. Come è stata l’esperienza sul set del film "La bella e la bestia?

Simone Sault. Ne “La bella e la bestia” ho lavorato con il coreografo, Anthony Van Laast, e il regista Bill Condon. Essere sul set per più di quattro mesi è stata un'esperienza magica. Abbiamo registrato la colonna sonora che è appena stata pubblicata.

È stata una meravigliosa opportunità, fare parte del cast principale con Emma Watson, Josh Gad, Kevin Kline. Sono uno dei pochi abitanti del villaggio che compone la città in cui Belle vive. Noi appariamo in tutto il film, e interpreto anche Tinker, una delle Ragazze di Gaston nella scena della taverna.

D. Quindi c’è stato un lavoro particolare nelle scene di danza.

S. S. Sì, nei primi giorni Anthony Van Laast ci ha dato il compito di rinvenire le storie precedenti dei nostri personaggi, cosicché potessero a loro volta essere inserite in rapporto con Belle, e all'interno del villaggio dove noi abbiamo vissuto. Anthony e Bill Condon hanno lavorato così strettamente insieme, sembravano essere nella stessa pagina, con la medesima visione. Ciò non accade sempre. Il movimento e la messa in scena sono avvenuti in maniera naturale, come nella scena della taverna in particolare. Qui Anthony ha creato una robusta, energica scena gioiosa. Tutti noi avevamo una palla! La scena con Gastons Tavern, integrato da un perfetto Luke Evans è meravigliosa, ho un lungo momento di recitazione con lui.

S. S. Sul set com’è stato il rapporto di lavoro con gli altri attori, Emma Watson, Dan Stevens e il regista Bill Condon?

S. S. Bill Condon è un vero gentiluomo. Conosceva i nostri nomi dal primo giorno, è proprio un uomo di talento. Tanto, che durante le riprese del film, ho perso la mia amata mamma: ho dovuto lasciare il set con due giorni di anticipo. Dopo le riprese, circa un paio di settimane ho ricevuto una splendida e-mail in cui esprimeva la sua tristezza, e i suoi pensieri, e l’affetto.
Poi abbiamo lavorato anche con Emma e Dan Stevens, che interpreta La bestia: sono entrambi meravigliosi e genuini. Era una gioia essere sul set tutti i giorni con loro.

D. Il film racconta anche il concetto di tolleranza. Cosa ne pensi?

S. S. Sì, molto. Per quanto si tratti di una favola, ha infatti una profonda morale anche sui modi di vivere. Essere sempre fedeli a sé stessi, rimanere forti in tempi di difficoltà, mostrare compassione verso gli altri. Sempre.

D. Dopo anni di esperienza, qual è la cosa più difficile e facile nella danza?

S. S. Ricordo molto chiaramente un lavoro che stavo eseguendo quando ero in una Compagnia, di nome Ellipse. Fu assolutamente faticoso. C’erano diciotto minuti nel Finale, di quello che sembrava un movimento Allegro puro, saltando sul palco. Questa pièce fu in assoluto la più difficile.
Per quanto riguarda l’aspetto più facile, non credo che nessuna danza sia ‘facile’. Tuttavia, quando si impara il lavoro, soprattutto quando si forgia il proprio personaggio, c'è una facilità che va con lo svolgimento di tale ruolo. Si perde se stessi in esso, si vive e respira solo in quel personaggio. Quindi facendolo sembrare ‘facile’. Basta pensare al musical “Frank Sinatra at the London Palladium”, allo stesso film “La bella e la bestia”, “Chicago” e molti altri: tutti rientrano in questa categoria.

D. Hai lavorato anche in "Sweeney Todd", "Alice nel paese delle meraviglie", "Nine". C’è un episodio curioso che ricordi?

S. S. Tim Burton, regista di “Alice nel paese delle meraviglie” e “Sweeney Todd” è esattamente come si pensa che sia. Brillante, è un vero e proprio visionario, che si appoggiava ad una meravigliosa esperienza sul set. Poi c’era una splendida donna di nome Francesca Jaynes, coreografa di quasi tutti i suoi film: abbiamo lavorato a stretto contatto anche con lei.
Poi ho avuto modo di lavorare con il regista Rob Marshall in “Nine”, per la canzone "Take It All”. Fu un altro momento surreale, avendo registrato con una leggenda della musica come Maury Yeston, compositore e è paroliere. Rob Marshall era schietto, onesto. È un'esperienza che ricorderò sempre con affetto.

D. Cosa ti piace fare nel tempo libero?

S. S. In realtà tendo ad essere occupata per tutto il tempo, cosicché non mi lamento! Tra lezioni, incontri, il dopo scuola dei figli, il pick up, non ho molto tempo libero. Ho anche un bambino di 4 anni. Poi ci sono le audizioni, i progetti creativi.

D. Qual è il tuo prossimo progetto?

S. S. Sto per registrare un lavoro in TV, che andrà in onda più avanti nel corso dell'anno, che dovrebbe essere divertente perché collegato con la danza.

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