Jason Bourne, il film tra amnesia e lotte illegali con Matt Damon è record d'incasso

Cinema / News - 01 August 2016 11:30

Jason Bourne è primo al box office statunitense. Il plot con protagonista Matt Damon si dimena tra amnesia e lotte illegali, politiche correte e hacker. Il film è record d'incasso negli

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Jason Bourne è il film che più ha scosso il box office statunitense, uscendo nelle sale il 31 luglio 2016 per la Universal ed incassando 60 milioni di dollari, mentre nel resto del mondo 50 milioni.

Diretto da Paul Greengrass e sceneggiato da lui insieme a Christopher Rouse, vede nel cast Matt Damon, Tommy Lee Jones, Alicia Vikander e Vincent Cassel.

La trama è tratta dall’omonimo personaggio creato dallo scrittore Robert Ludlum, da cui sono stati tratti “The Bourne Identity”, “The Bourne Supremacy”, “The Bourne Ultimatum” e “The Bourne Legacy”.

Nel romanzo “Un nome senza volto” (”The Bourne Identity”) del 1980 un uomo veniva rinvenuto alla deriva nel mare Mediterraneo: all’inizio era dimentico del suo passato, con un microfilm innestato sotto pelle che contiene il numero di una cassetta di sicurezza svizzera. A Zurigo scoprì di essere Jason Bourne, killer professionista ricercato per essere ucciso.

Stavolta la produzione Perfect World Pictures e Kennedy / Marshall si è immedesimata nelle situazioni politiche attuali. Un decennio dopo aver effettuato l’operazione Blackbriar, Jason Bourne è in Grecia, guarito dalla sua amnesia, isolandosi dal mondo e partecipando a combattimenti illegali. A Reykjavík sono rinvenuti documenti che riguardano l'assunzione di Jason Bourne presso Treadstone: deve confrontarsi così con un potere globale intricato che ha l’obbiettivo di manipolare il terrore, la tecnologia e l’insurrezione.

I film di Bourne per la commissione di azione, inseguimenti e introspezione intricata a reato una struttura innovativa, stabilendo un nuovo standard per il genere action. Il produttore Frank Marshall ha affermato che nel nuovo film “il mondo è cambiato drasticamente, ci ha ispirato a creare una storia che si applica a ciò che sta accadendo oggi”.

È Matt Damon il protagonista, in quanto tale si è confrontato con il regista prima di ideare il sequel: “Il problema ovvio da affrontare era ‘dove è stato Bourne tutto questo tempo?’ - dice l’attore - Secondo la cronologia si allontanò alla fine del 2004, e in 12 anni come ha vissuto? È stata la più grande domanda a cui rispondere, e una volta risolta abbiamo iniziato a pensare alla storia”.

Il panorama politico attuale è stato amalgamato dallo sceneggiatore Christopher Rouse: “Il suo paese ed è stato tradito dalle istituzioni di potere in cui lui credeva. Questi sono sentimenti molto palpabili nel mondo di oggi”. Il tradimento è il medesimo delle persone che si sentono ingannate dal loro governo.

Il regista ha poi creato il dubbio su ciò che Bourne abbia compiuto negli ultimi 10 anni: “Perché ha non trovato alcuna pace?”. L’anima torturata del protagonista collima con il luogo in cui appare, in Grecia mentre svolge illegali combattimenti. A lui si unisce il personaggio di Christian Dassault (l’attore Vinzenz Kiefer), hacker, convinto che le masse sbaglino a fidarsi dell’ubiquità dell’informazione, dai giornali ad internet, TV, telefono, tablet: “C’è manipolazione in ciò che ci viene proposto - dice Kiefer - e Christian vuole portare luce ciò”.

Le riprese si sono volte a Tenerife, Londra, Berlino, Washington e Las Vegas. Washington in particolare si è prestata per l’iconografia monumentale, visivamente diversa dalle altre città statunitensi, concepita per essere la capitale: “Non ha le influenze delle altre città in termini di mercantilismo”, dice il regista Greengrass.

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