Incontri: come affrontare la fine di una relazione, gli step fondamentali da seguire

Daily / News - 21 January 2014 12:02

L'amore non è eterno e, purtroppo, anche le più lunghe love story possono finire. Il dolore per il legame spezzato è più facile da sopportare se ci si lascia di comune acco

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Fine di una relazione. L’amore non è eterno e, purtroppo, anche le più lunghe love story possono finire. Il dolore per il legame spezzato è più facile da sopportare se ci si lascia di comune accordo, ma se si viene lasciati, allora non si parla più di semplice dolore. L’angoscia di essere abbandonati può divenire una vera malattia, una rottura che trancia la vita in due (prima e dopo l’abbandono), lasciando svuotati e in preda alla confusi. Anche l’organismo risponde in maniera diversa durante l’innamoramento e dopo la rottura: nel primo caso si ha un aumento della produzione di endorfine e di feniletilamina (con conseguente senso di benessere, euforia, vitalità e desiderio sessuale); al contrario, quando la relazione finisce si ha un crollo dei livelli di queste sostanze (con conseguente ansia, apatia, senso di frustrazione, irritabilità).

Perché ci si innamora. Perché un uomo e una donna inizino una relazione è cosa che in molti hanno cercato di indagare. La dottoressa Daphne Rose Kingma affronta nel libro Perchè l'amore finisce le motivazioni che conducono alla scelta di stare insieme da un punto di vista filosofico: la relazione è lo strumento per realizzare degli obiettivi esteriori di cui siamo consapevoli, (fare e crescere figli, migliorare la propria vita sessuale, condividere servizi e risorse) e degli obiettivi interiori di cui non siamo consapevoli, (sviluppo emotivo). Quindi la relazione tra due esseri umani è un processo di crescita in continua evoluzione e non un punto di arrivo. Ogni relazione può terminare per il semplice motivo che ha dato tutto quello che doveva dare e che quindi la relazione non può più contribuire alla crescita di entrambi i partner.

Articolo sulla convivenza

Ma quando all’improvviso e magari senza aspettarselo, lui o lei si ritrova a versare lacrime tenendo tra le mani le foto fatte durante le ultime vacanze o leggendo i primi zuccherosi sms che mandavano il colesterolo alle stelle, che si deve fare? Come si può reagire e credere in un nuovo amore?

Come affrontare una separazione. A venirci in soccorso fornendoci utili informazioni salva cuore ci pensa la Dott.ssa Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta. Innanzi tutto bisogna concedersi un giusto "periodo di lutto " (un tempo adeguato per poter elaborare l’infelicità). Il partner ‘lasciato’ deve farsene una ragione (trovare una spiegazione, capire, e apprendere dall’esperienza della perdita) e prendere l’iniziativa , affrontare la situazione, piuttosto che lasciarsi andare, autodistruggersi.

Fondamentale è far leva sulle forze per prendere in mano la situazione, accettando l’evento traumatico come una sfida, verso ulteriori traguardi possibili, poiché "la vita continua", ed è l’unica che abbiamo.
Quando finisce una storia d’amore il ‘lutto da separazione’ può durare mesi o anni e in assoluto il far finta di nulla è la situazione che crea più danni e che prolunga la sofferenza nel tempo. Molto spesso ci si concentra unicamente sugli aspetti ‘catastrofici’ che implica una separazione (per quanto possa essere duro il momento la buona notizia è che le persone lo affrontano e ripartono!) e più raramente si offrono spunti di riflessione e suggerimenti su come ‘ripartire’ dopo l’addio.
Ecco quindi utili indicazioni che la Dottoressa Saccà fornisce per affrontare questo momento buio (e momentaneo) della propria esistenza e riprendere a vedere il mondo di nuovo a colori. Prima di tutto si deve trovare una spiegazione sul ‘come mai’ è finita la storia, per capire e apprendere dall’esperienza della perdita, riconoscendo i propri errori e quelli del partner. Questo primo passo non sarà facile in quanto si è offuscati da uno ‘ciclone emotivo’ che racchiude dolore, rabbia, tristezza e non consente di essere lucidi nell’analisi di ciò che è accaduto. Ma capire quali problemi hanno causato la deriva del rapporto amoroso consentirà di fare una maggiore chiarezza dentro noi stessi. La lucidità mentale è l’ingrediente principale che permette di rimetterci in piedi dopo ogni caduta.

Secondo passo da fare è quello di affrontare la situazione, piuttosto che lasciarsi andare all’autocommiserazione. Va bene essere, piangere dal dolore, provare a convincere il (o la) partner che non può finire così: tutte reazioni naturali che ci tengono legate ad quella labile speranza di tornare insieme al nostro amato, ma se si prolungano rischiamo di generare meccanismi distruttivi nei confronti del nostro benessere. E’ invece salutare ber il nostro benessere mentale nonché emotivo imparare a fermarsi concedersi il tempo del dolore e dedicarsi a nuove o a passate attività, come riscoprire i propri interessi, le amicizie lasciate indietro, le attività che si facevano un tempo. Delle nuove prospettive permetteranno alla persona di uscire dal buio tunnel e ad intravedere nuove possibilità di felicità.

E l’ultimo consiglio della Dottoressa, (ma non il meno importante), è quello di frequentare persone positive che ci fanno stare bene: in questi periodi difficili è prezioso circondarsi di amici o familiari allegri e propositivi, evitando musi lunghi e coloro che si rammaricano per l’accaduto e, soprattutto coloro che esordiscono con il fatidico motto : “Te l’avevo detto che lui/lei non faceva per te, hai sbagliato e ora ne paghi le conseguenze!.”
E soprattutto ricordate che le relazioni non sono (tutte) eterne ed possibile che la vita ci riservi più storie d'amore in cui catapultarci: ognuna di queste sarà un colore che andrà a formare il quadro della nostra crescita.

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