Il Decameron, la pellicola di Pier Paolo Pasolini tratta dall'opera di Boccaccio

Cinema / Classico / News - 10 March 2015 15:00

Il Decameron di Pier Paolo Pasolini è probabilmente il film più importante tratto dall'opera di Boccaccio. Una pellicola da ricordare e rivedere anche in occasione della recente uscita n

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Il Decameron è un film del 1971 scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini e interpretato da Ninetto Davoli, Franco Citti, Silvana Mangano e dal regista stesso. La pellicola è tratta dal Decamerone, l’immensa opera letteraria del 300 realizzata da Giovanni Boccaccio.

Il Decameron, trama. Il film racconta nove novelle del Decamerone ambientandole tutte a Napoli e dintorni: vi è la storia di Andreuccio, un ragazzo imbrogliato da una donna che si finge sua sorella; vi è la vicenda di Masetto, finto sordomuto che crea scompiglio in un convento di suore; quella dell’allievo di Giotto; di Lisabetta, che conserva la testa dell’amante ucciso dai fratelli; quella della morte di Ser Ciepetto; l’episodio dei due giovani amanti Caterina e Riccardo; quello di Tingoccio, il quale rivela dall’Aldilà che fare l’amore non è un atto peccaminoso; di Gianni, che riesce ad avere un rapporto sessuale con la moglie di un contadino che ha imbrogliato; di Peronella e del modo con cui nasconde l’amante al marito.

Pier Paolo Pasolini è l’autore del film. Scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini, Il Decameron è stato concepito dal regista come un progetto grande e ambizioso, come dimostra il fatto che inizialmente doveva durare tre ore e raccontare quindici novelle, principalmente ambientate a Napoli. Inoltre, l’opera, insieme ai successivi I racconti di Canterbury e Il fiore delle Mille e una notte, compone la Trilogia della vita, un trittico con cui l’intellettuale bolognese riflette sulla liberazione sessuale e sul rapporto tra le classi sociali. In tale direzione, nel Decameron non sono un caso né l’ambientazione nei più poveri luoghi partenopei né le diverse sequenze di nudo integrale, che all’epoca scandalizzarono i censori, i quali tentarono più volte di sequestrare la pellicola. Il film ebbe comunque un buon successo, in particolare al ventesimo festival di Berlino, dove vinse l’Orso d’Argento.

Il Decameron al cinema: da Pasolini ai fratelli Taviani. Diversi sono i film che, per motivi più autoriali o più commerciali, si sono ispirati al testo di Boccaccio, ma i due lavori più celebri risultano probabilmente quello di Pasolini e il recentissimo Meraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani, uscito nelle sale italiane lo scorso 26 febbraio. A parte il testo al quale si sono ispirati, i due film hanno in realtà ben poco in comune: non solo le novelle raccontate nella pellicola del poeta emiliano sono nove mentre in quella dei due cineasti toscani sono cinque, non solo l’ambientazione passa da Napoli alla Toscana, ma vi sono soprattutto divergenze narrative ed estetiche. Se l’opera dei due fratelli parte dalla peste di Firenze e prosegue con i sette narratori che - rifugiatosi in campagna - raccontano le cinque storie, quella di Pasolini esclude la fase iniziale e la struttura di fondo per partire direttamente con le novelle. Inoltre, il film di Pasolini è grottesco nei toni e “schietto” nelle immagini, mentre quello dei Taviani alterna dramma e ironia e tende a una forma visiva piuttosto estetizzante.

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