Highlander 2, il sequel che non riesce a replicare il successo e i temi del mitico primo capitolo

Cinema / Fantasy / News - 12 October 2016 15:00

Tormentato da una produzione travagliata, da un budget fuori controllo, e da executives sempre pronti ad interferire col volere del regista, Highlander 2 è uno dei seguiti più deludenti

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Highlander 2 – Il ritorno” è un film del 1991 diretto da Russell Mulcahy, con Christopher Lambert, Sean Connery, Michael Ironside e Virginia Madsen ad interpretare i personaggi principali. Prodotta da Davis Panzer Productions, Harat Investiments, e Lamb Bear Entertainment, la pellicola si è rivelata uno dei sequel più deludenti della storia del cinema. La rivista “Empire” lo ha inserito al 9° posto  nella sua lista dei 50 film più brutti di sempre, mentre stando all’aggregatore di recensioni “Rotten Tomatoes”, “Highlander 2” ha totalizzato lo 0% di critiche positive.

I motivi di un simile flop sono molteplici: “Highlander 2” ha avuto una storia molto travagliata, con un budget completamente fuori controll  e continui contrasti tra i produttori e Russell Mulcahy. Il regista ha sempre sostenuto che la colpa del disastro sia da attribuirsi proprio ai produttori, troppo costrittivi nei suoi confronti, e alla compagnia argentina che ha co-finanziato il film, e che poco prima dell'uscita in sala ha apportato diverse modifiche al montaggio finale del film senza consultarlo. Questo ha indotto Mulcahy a distribuire, quattro anni dopo, una propria versione rimontata, la cosiddetta “Renegade Version”.

Il peggior difetto di “Highlander 2” è quello di aver rinnegato e alterato molti degli elementi che costituivano il fascino del primo capitolo. Anche il primo “Highlander”, in realtà, non è stato un grande successo al botteghino (ha effettivamente incassato meno del suo sequel), ma con il tempo è riuscito a guadagnarsi la fama di cult. L’idea che dei misteriosi “immortali” si scontrino attraverso le epoche e i secoli finché “ne resterà soltanto uno”, ha un fascino a cui è innegabilmene difficile resistere. Il film affronta anche la questione dell’immortalità in tutte le sue sfaccettature: il protagonista, Connor MacLeod, è costretto a guardare mentre le persone che ama inevitabilmente invecchiano e muoiono, e ad andare inesorabilmente avanti, diventando sempre più cinico e distaccato. A rendere il tutto più memorabile, contribuiscono le canzoni scritte apposta per il film dai Queen, e in particolare la commovente “Who Wants To Live Forever”. “Highlander 2” accantona tutti questi discorsi, abbandona il fantasy per passare a una fantascienza confusa e maldestra, e in generale non riesce mai a coinvolgere sul piano emotivo (arrivando addirittura a far resuscitare il personaggio di Sean Connery, Ramirez, la cui morte era uno dei momenti più alti del primo film).

Nonostante il flop del secondo capitolo, il franchise di “Highlander” è riuscito a sopravvivere: negli anni sono stati prodotti altri tre film (“Highlander 3”, “Highlander: Endgame”, “Highlander: The Source”), quattro serie tv (la prima, intitolata "Highlander" ed ispirata al primo film, è stata un successo ed è andata avanti per 6 stagioni), e due videogiochi.

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