Gravity Rush 2, recensione videogame per PS4: la manipolazione della gravità

Games / News - 20 January 2017 14:00

Gravity Rush 2 è il seguito di un ottimo ma poco conosciuto videogioco uscito su PS Vita. Tempeste gravitazionali e alterazioni dello spazio, nel titolo giapponese con protagonista la bella e s

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Gravity Rush 2 è il seguito del videogioco uscito quattro anni fa in esclusiva su PS Vita, un esperimento visivo e di gameplay tanto originale quanto passato in sordina, complice una scarsa pubblicità e vendite del portatile Sony al di sotto delle aspettative. Il sequel rappresenta così per gli sviluppatori Team Siren una decisa opportunità di far conoscere il brand ai videogiocatori, grazie anche al primo capitolo uscito qualche mese fa, in versione rimasterizzata, per PS4. Tempeste gravitazionali, azione frenetica e uno stile visivo colorato e orientale alle base del primo importante titolo giapponese con cui Sony apre il 2017.

La trama di Gravity Rush 2 si dipana lungo l’arco di 25 capitoli di gioco totali, con l’incipit del racconto che inizia con la protagonista Kat, insieme all’amico Syd, che si risveglia nella colonia mineraria di Banga, un piccolo villaggio dedito al commercio delle pietre viola. Queste ultime vengono recuperate durante le tempeste gravitazionali, che sconvolgono i cieli e le stesse avventure dei personaggi. Kat, già apprezzata nel primo capitolo, rappresenta l’eroina semplice e quasi ingenua, mossa dalla passione e dall’amicizia verso i suoi compagni.



Il gameplay di Gravity Rush 2 è strutturato interamente sui poteri gravitazionali della protagonista, che le permettono di muoversi all’interno dello scenario su più piani, a seconda della conformazione e dei poteri equipaggiati. La raccolta di particolari reliquie permette, infatti, di alterare gli stili, passando da gravità lunari, dove saremo più leggeri, veloci e scattanti a discapito del danno, a quelle gioviane, che appesantisco e rallentano Kat ma la trasformano in una macchina da guerra, capace di infliggere notevoli danni agli avversari. Le abilità di combattimento e schivata possono essere potenziate a nostro piacimento, attraverso la raccolta dei cristalli viola, che assicurano così una notevole varietà in termini di poteri utilizzabili e capacità ludiche. Oltre agli stili di gravità vi sono i talismani, che conferiscono determinati bonus alle caratteristiche base di Kat, insieme al campo di stasi, letteralmente una bolla gravitazionale che attrae a sé oggetti e nemici.

La grafica di Gravity Rush 2 è plasmata dal cel shading, una tecnica di immagine non fotorealistica che rimanda a quella di un fumetto interattivo. L’intero arcipelago è disegnato da caldi e vividi colori che ricordano un anime giapponese, per stile e modellazione dei personaggi. Le animazioni di Kat, eleganti e leggiadre nella gravità alterata, si uniscono ad un motore fisico che cerca di replicare in maniera coinvolgente e credibile le diverse interazioni ambientali. Il mondo di Jirga Pala Laho, oltre che curato dal punto di vista architettonico e di effettistica, presenta un’enorme mappa liberamente esplorabile e senza il minimo caricamento.

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