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Go Nagai: un mito che non finisce mai

Go Nagai, il padre dei cartoni animati giapponesi basati sui robottoni (Goldrake, Mazinga, Jeeg Robot), sta di nuovo invadendo l'Italia. Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di lui e

Go Nagai: un mito che non finisce mai

Go Nagai. Il 24 novembre e il 2 dicembre dello scorso anno hanno fatto il loro ingresso, nelle sale cinematografiche italiane, alcuni dei più amati film d’animazione del grande mangaka Go Nagai (Goldrake, Mazinga, Getter Robot e Devilman). Prima di questi eventi la Gazzetta dello Sport ha messo in allegato i DVD con le serie d’animazione di Nagai, poi i modellini dei robottoni (il 16 gennaio 2015 tornerà, a grande richiesta, il primo modellino, quello di Jeeg Robot) e dei vari personaggi. Il 2014 si può dire essere stato l’anno di Nagai in Italia, ma non è ancora finita. Tutto questo è dovuto alla Yamato Video che ha deciso di rivalutare il lavoro del grande maestro, rimasterizzando e ridoppiando i suoi capolavori in DVD e DVD Blu-ray.

Go Nagai – Mangaka. La carriera di mangaka di Go Nagai (vero nome Kiyoshi Nagai) è incominciata nel 1965 e non passa molto tempo prima che inizi a rivoluzionare la concezione di manga. Infatti, si deve a lui l’introduzione dei mecha (enormi robot guidati da un pilota al loro interno), avvenuta nel 1972 con Mazinga Z. La produzione di Nagai è impressionante, non solo per quanto riguarda i manga, ma anche gli anime, tanto da poterlo definire uno dei mangaka più prolifici di tutti i tempi, a tal punto che nel 1970 fonda la Dynamic Production per distribuire tranquillamente i suoi lavori. Una azienda che ha aperto filiali in tutto il mondo, anche in Italia (Dynamic Italia, ora DYNIT).

Go Nagai – Manga. Nagai ha uno stile ben riconoscibile, diverso da quello classico, infatti non è né elegante, né kawaii (si può tradurre con carino e si usa per definire uno specifico stile fumettistico giapponese), lo stile di Nagai è più grottesco, quasi brutale, con un eccessivo utilizzo del nero (Devilman ne è un esempio palese) e si vede l’influenza che ha avuto Gustave Doré (pittore e incisore francese dell’800) su di lui. Questo particolare stile di Nagai ha affascinato non solo i suoi lettori, ma anche le generazioni seguenti di mangaka, che spesso lo utilizzano come punto di riferimento.

Go Nagai – Anime. In Italia Nagai è conosciuto principalmente per i suoi anime, che hanno invaso la televisione italiana dagli anni ’70. I bambini non potevano accendere il televisore e non imbattersi in Ufo Robot Goldrake, oppure in Jeeg Robot d’acciaio, o ne Il Grande Mazinga e ancora adesso continuano a essere trasmessi (anche se principalmente sulle reti satellitari). Da queste serie televisive sono stati realizzati diversi OAV (Original Anime Video) e film d’animazione, molti dei quali vedono i protagonisti interagire tra loro, uniti a combattere una causa comune.

Go Nagai – Remake. Con l’avvento degli anni ottanta Nagai, oltre a lavorare su nuove idee, inizia a riscrivere le sue opere più famose in maniera quasi ossessiva, creando interi remake dei suoi manga e dei suoi anime. Per riuscire in questa impresa improba, inizia ad avvalersi dell’aiuto di altri disegnatori, come Ken Ishikawa (famoso soprattutto per Robottino) e Yu Kinutani (Leviathan e Kyokuto Kitan editi in Italia dalla GP Manga). Anche le tematiche iniziano a subire delle alterazioni, diventando più cupe e violente nella maggior parte dei lavori, ma crea anche una parodia dei suoi personaggi, una versione umoristica in super deformed: Il pazzo mondo di Go Nagai.

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