Giorgio Gaslini: il compositore della colonna sonora di 'Profondo Rosso' di Dario Argento ci lascia

Daily / News - 30 July 2014 10:30

Giorgio Gaslini, il compositore e pianista italiano muore a 84 anni. Era ricoverato da un mese per una caduta. L'inventore del jazz italiano aveva vissuto tra musica e cinema, sua la colonna sonora di

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Giorgio Gaslini era ricoverato in ospedale da un mese per una caduta. Muore all'età di 84 anni il compositore e pianista italiano che aveva vissuto tra musica e cinema. Aveva lavorato anche per Dario Argento.

Jazz. Giorgio Gaslini è considerato uno dei più grandi jazzisti italiani. Il compositore aveva iniziato a suonare il pianoforte a 7 anni e già allora si notava la sua inclinazione al jazz un genere che allora tra gli anni '30 e i '40 era ancora sconosciuto in Italia.

Cinema. Giorgio Gaslini si è distinto non solo nel mondo della musica e in particolare del jazz, ma anche nel mondo del cinema. Il compositore ha infatti collaborato con registi del calibro di Lizzani, Antonioni e Argento. Vasta è il numero di colonne sonore da lui scritte.

Profondo Rosso, il film del 1975 di Dario Argento, che segnò il suo passaggio dal thriller all'horror. Il film ebbe fin da subito un ottimo successo e ancora oggi si ricorda la colonna sonora cui firmatario è Giorgio Gaslini.

Colonna sonora. Le musiche di "profondo Rosso" arrivano dal piano di Giorgio Gaslini. La famosa colonna sonora del film fu eseguita dal gruppo rock Goblin e arricchita dalle musiche jazz-rock di Giorgio Gaslini che aveva lavorato con il regista Dario Argento già per il film "Le cinque giornate".

Dario Argento in realtà dichiarò che la colonna sonora era al 90% opera del gruppo musicale Goblin e solo per il resto, dunque in piccola parte, di Giorgio Gaslini. Ci fu anche tensione tra i due, quando Dario Argento definì orrenda la prima stesura della canzone.

Biografia. Giorgio Gaslini nasce sulla scena jazz degli anni '40. Negli anni '50 unisce alla passione per il jazz quella per la musica classica lavorando a commistioni che lo resero uno sperimentatore. Negli anni '70 abbe anche una breve esperienza come insegnante al Conservatorio di Milano.


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