Festival di Venezia 2017, recensione del documentario 'Barbiana '65 – La lezione di Don Milani'

Cinema / Festival / News - 02 September 2017 21:00

Ci sono voluti oltre cinquant'anni per riportare alla luce questo prezioso filmato, in quanto l'unico in cui Don Milani appare di persona

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Barbiana ’65 - La lezione di Don Milani” nasce dal recupero del materiale ripreso da Angelo D’Alessandro, l’unico cineasta cui don Lorenzo abbia concesso di effettuare delle riprese della vita quotidiana della sua scuola.

D’Alessandro sale a Barbiana spinto dalla curiosità suscitata nei confronti della scuola dalla pubblicazione della “Lettera ai cappellani militari” e da tutto ciò che ne è conseguito (la denuncia, la successiva “Lettera ai giudici”). L’incontro con Don Milani e i suoi ragazzi, tuttavia, lo porta a rivedere i suoi progetti. La sua reazione piace al prete, che infatti gli concede il permesso di filmare con queste parole: “Lei è venuto qui e ha pensato più a confrontarsi coi ragazzi che alle sue riprese. Ha superato bene l’esame”.

Angelo D’Alessandro ha così l’opportunità di girare circa 40 minuti di pellicola in bianco e nero, ma, stando alle parole del figlio, Alessandro, presto decide di chiudere tutto in un cassetto.

Alla morte del padre, Alessandro riapre il suo archivio e recupera il filmato in pellicola originale in 16 mm. Di fronte alla potenza di quelle immagini, l'uomo non ha dubbi: il materiale reclama di essere mostrato nella sua integrità e completezza per far comprendere meglio come e cosa Don Milani vivesse nell’esperienza della Scuola di Barbiana con i suoi ragazzi.

“Barbiana ‘65 - La lezione di Don Milani” è commovente nel modo in cui riesce a restituire l’atmosfera di solidarietà, di collaborazione e di dedizione che si respirava nella scuola. In particolare, colpisce l’attualità dei temi affrontati dal sacerdote, tra cui quelli della coscienza, della disobbedienza civile, della giustizia e della solidarietà, della scuola che non deve lasciare indietro nessuno, e che deve permettere a tutti di diventare sovrani di sé stessi.

Il documentario offre anche testimonianze e commenti di Don Luigi Ciotti, di Adele Corradi (insegnante, a fianco di Don Milani, a Barbiana dal 1963 al giugno 1967), e di Beniamino Deidda (ex Procuratore Generale di Firenze, nonché fondatore ed insegnante della "Scuola popolare di San Donato”).

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