Festival Cinéma du réel di Parigi, intervista al direttore: 'i film come modi diversi di vedere le cose'

Cinema / Festival / News - 27 March 2016 11:32

Il Festival Cinéma du réel si conclude oggi a Parigi. Mauxa ha intervistato il direttore. Il festival si propone anche di creare un mercato dei documentari.

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Il Festival Cinéma du réel è uno dei maggiori che si occupa del genere documentario, giunto alla 38esima edizione. Si svolge a Parigi, al Centre George Pompidou dal 18 al 27 marzo, negli anni ha ospitato film come “Carlo Giuliani ragazzo” di Francesca Comencini, “Below Sea Level” di Gianfranco Rosi.

Mauxa ha intervistato, il direttore, Maria Bonsanti che su temi di quest’anno dice di essere variegato, partendo anche da film come “Le Mariage” e “Forgetting Vietnam”. “Nei film dei concorsi, accumunati tutti da una ricerca di linguaggio e da uno sguardo fortemente personale, si possono identificare tante linee tematiche diverse: dall'uso delle immagini d'archivio (come nel caso dei film citati), al tema del lavoro, dell'immigrazione, della religione. Come ogni anno, il festival propone delle interpretazioni personali, altre storie possibili e reali rispetto a quelle che si conoscono. L'idea é quella di aprire degli spazi di riflessione, di messa in prospettiva. Ci interessa dare conto di modi diversi di vedere le cose”.

I documentari italiani proiettati quest’anno sono “Dustur” di Marco Santarelli, “Il matrimonio” di Paola Salerno, “Sebastian0” di Fabrizio Ferraro e “Il solengo” di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis.

Gli incontri. Un aspetto originale del festival è la presenza di registi o sceneggiatori, che incontrano il pubblico in in continuo scambio di commenti ed opinioni. “Questi momenti rappresentano una parte importantissima del festival - ci dice Maria - il pubblico del festival inoltre é composto anche da giovani registi, produttori, e professionisti del settore, che hanno cosi modo di confrontarsi con altre esperienze”.

Con una modalità che accomuna vari festival negli anni recenti, si sono anche delle masterclass, “tavole rotonde, incontri informali con alcuni ‘maestri’. Un esempio è l'incontro con Franco Piavoli tenuto da Cecilia Ermini in occasione della retrospettiva integrale che quest'anno dedichiamo all'autore. E poi c'é tutta la parte conviviale, come il locale di ritrovo del festival la sera alla fine delle proiezioni, dove il pubblico del festival può incontrare e chiacchierare con i registi presenti al festival”.

Distribuire i documentari. Il mercato del cinema documentario è uno dei più floridi, poiché i broadcaster hanno esigenza di riempire il loro palinsesto dividendo per generi gli argomenti. “Da tre anni Cinéma du Réel propone ParisDOC, piattaforma professionale, mirata specificamente a studiare strategie possibili per la circolazione e la diffusione dei film documentari e del "cinema del reale". In particolare proponiamo degli screening di progetti in fase di post-produzione per studiare insieme a un gruppo ristretto di professionisti legati alla distribuzione e alla programmazione il possibile percorso di questi film una volta terminati”.

ParisDOC propone quindi una riflessione "tailor-made" per ogni progetto, legando la programmazione officiale all'attività per i professionisti del settore, indicata appunto sotto il nome di ParisDOC.

Il Festival ha una vocazione internazionale, mutata negli anni in ottica di incremento di visibilità fornita ai materiali. “Questo aspetto si rafforza di anno in anno, con una presenza in continuo aumento di stranieri, che vengono a Parigi appositamente per il festival. Il festival ha inoltre sicuramente avuto un'evoluzione in termini di presenze - 25.000 spettatori - e di film ricevuti a selezione - 2600 per questa ultima edizione. Sono segni evidenti della vivacità del cinema documentario”.

© Riproduzione riservata


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