Assassin's Creed Unity: assassini ai tempi della Rivoluzione francese

Comics / Strategy / News - 14 November 2014 15:00

Assassin's Creed Unity è il primo videogioco del celebre franchise Ubisoft ad arrivare sulle console di nuova generazione, con grafica, sonoro e gameplay potenziati. La trama si snoda in una Pa

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Assassin’s Creed Unity, 13 novembre, il primo contatto di una delle serie di videogiochi più vendute nel panorama videoludico con la nuova generazione di console. Tante promesse, come sempre, ma soprattutto tante aspettative da parte di pubblico e critica. Si parte dallo scorso E3, quando la presentazione nello stand Microsoft aveva fatto sperare in un rinnovamento importante per il franchise, sotto il profilo tecnico e di gameplay. Speranze e attese portate avanti nelle varie fiere sino all’arrivo sul suolo europeo, nel giorno tanto atteso dai possessori di PS4, Xbox One e PC.
Ma ora, con la potenza delle nuove macchine, Assassin’s Creed Unity è davvero un gioco di nuova generazione?

Assassin’s Creed Unity trama, tutto ruota attorno alla Rivoluzione francese, nell’anno 1789 che cambiò la storia nazionale transalpina e non solo. La rincorsa verso l’anno zero parte dall’infanzia di un ragazzino nato e cresciuto a Versailles, Arno Dorian, di cui vestiremo in panni nel corso dell’avventura principale. Il piccolo Arno è l’introduzione al mondo di gioco e ai fastosi interni dell’epoca, in un lento avanzare verso l’età matura. Il percorso, come da titolo della serie, lo porterà nell’organizzazione segreta degli assassini, in un mescolarsi di eventi e personaggi storici della Francia di fine Settecento.

Articolo sulla canzone di Lorde in Assassin's Creed: Unity.

Assassin’s Creed Unity grafica e sonoro, il passo più importante e atteso con il salto su PS4 era, e rimane, l’intero comparto tecnico, sempre buono nelle passate edizioni ma che aveva bisogno di un deciso cambio di motore. L’impatto iniziale, tra interni ed effetti sulle superfici è davvero buono, ma dove il titolo spinge sull’acceleratore è negli scorci ed edifici della Parigi settecentesca, riprodotta perfettamente e visivamente meravigliosa. Dalle imponenti cattedrali agli interni lussuosi, dalle strade stracolme di gente alla Notre Dame notturna, si arriva ad una quadro generale ben disegnato e sempre affascinante. Ma tutto si paga, per mancanza di ottimizzazione e tempo di sviluppo: il titolo non gira in Full HD, e la risoluzione di 900p non garantisce nemmeno la fluidità sperata su PS4, con svariati cali di frame rate e un evidente effetto pop-up (elementi grafici che compaiono in ritardo e all’improvviso). Dal punto di vista del sonoro, rimane buono il doppiaggio in italiano, seppur inferiore alla controparte francese, che in un titolo del genere rende sicuramente maggiore l’immersività globale. L’accompagnamento musicale è invece azzeccato, e il risultato generale premia il lavoro di Ubisoft sotto questo punto di vista.

Assassin’s Creed Unity gameplay, abbandonate le navi dell’ultimo capitolo, il gameplay si sviluppa esclusivamente in territorio urbano, rappresentando quindi un ritorno alle origini. L’elemento parkour, caratterizzante per la serie, è stato rivisto con una scalata verso l’alto e una in basso, scelta demandata a due tasti appositi. Le nuove animazioni rendono il quadro leggermente più interessante, mentre nei combattimenti poco è stato fatto, con una generale ripetitività e facilità degli scontri. E’ stata invece potenziata la parte stealth nelle varie missioni, approccio che premierà il giocatore soprattutto nella parte cooperativa online con altri tre giocatori.

Articolo sul comics Assassination Classroom.

Assassin’s Creed Unity recensione, Unity rimane fondamentalmente simile ai predecessori, riversando nella nuova generazione le stesse problematiche degli ultimi capitoli. Se dal punto di vista grafico il salto c’è, ma non regge nella fluidità, il titolo ricicla le stesse meccaniche da anni, bisognose ormai di novità. I pochi ritocchi alle animazioni e al sistema di combattimento, con una parte stealth leggermente più curata, sono ancora troppo poco per una serie che è sbarcata nella nuova generazione di console con molte promesse, di cui poche mantenute. Il gioco rimane comunque divertente, pieno di cose da fare e vedere, con una storia non incisiva ma che comunque mescola situazioni e personaggi interessanti, in una Parigi splendidamente viva, grazie alla mole di persone che gestisce, male, il motore di gioco. Non è un Assassin’s Creed innovativo né imperdibile, ma in fondo è così da anni, nella filosofia conservatrice di Ubisoft di regalare annualmente un gioco immediato e fruibile a gran parte dell’utenza console.

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