Antonia: turbamento e ricerca nel film sulla poetessa Pozzi, intervista al regista Ferdinando C. Filomarino

Cinema / News - 14 June 2016 11:38

Mauxa ha intervistato Ferdinando Cito Filomarino, regista del film "Antonia" sulla poetessa Antonia Pozzi.

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Antonia è il film di Ferdinando Cito Filomarino uscito il 10 giugno 2016, distribuito da Good Films. Nel cast ci sono Linda Caridi, Filippo Dini e Alessio Praticò.

Mauxa ha intervistato il regista: il film racconta la vicenda della poetessa Antonia Pozzi, scomparsa a soli ventisei anni nel 1938. Il poeta premio Nobel Eugenio Montale nella prefazione delle opere di Antonia “Parole” pubblicate postume nel 1939 la definì uno dei più grandi poeti del Novecento.

D. Ferdinando, come hai scelto l’argomento del film “Antonia”?

R. “Sono molto affascinato dagli artisti, trovo che il loro modo di essere in totale contatto con la loro acutissima sensibilità li renda dei forti rappresentanti dell'essere umano. Luca Guadagnino mi ha suggerito di leggere le poesie di Antonia Pozzi, mentre parlavamo del mio primo lungometraggio. Leggendo le poesie, le lettere, e studiando le fotografie mi sono reso conto che c'era una grande occasione di cinema, ovvero fare il ritratto di un'artista che sentivo estremamente vicina, e tra l'altro in luoghi che conosco bene”.

Ferdinando è infatti di origini Milanesi, come Antonia Pozzi. La poetessa inoltre aveva una passione per la montagna, in particolare la Grigna che si trova nella provincia di Lecco: avventurandosi per le rocce riportava spesso le sensazioni nelle sue opere.

D. Il film racconta anche l’impossibilità di emergere in un mondo maschilista. Sei d’accordo?

R. “È vero che Antonia è una donna in un mondo in cui gli uomini impongono le regole di genere, che è l'Italia fascista, però bisogna anche considerare che il turbamento e la ricerca di Antonia sono ben più nel profondo. Ritengo questa caratteristica importante, ma non la chiave della 'impossibilità' di Antonia”.

Antonia Pozzi era anche segretamente innamorata del suo professore di liceo, e il padre ostacolò questa relazione. Le caratteristiche psicologiche di Antonia sono state descritte in dettaglio dal regista: “Ho preferito rappresentare con minuzia ogni sfaccettatura di Antonia e del suo modo di vivere seguendo un tracciato che abbiamo studiato con precisione”.

Per la scelta della protagonista, Linda Caridi il lavoro di casting è stato lungo: “Dovevamo trovare le persone e i corpi che potessero meglio comprendere e rappresentare queste persone realmente esistite - dice Ferdinando - era la nostra unica priorità. Abbiamo cercato nelle migliori scuole di recitazione in Italia, e anche fra grandi attori di teatro. A partire da Linda Caridi, ci sono diversi debutti al cinema in questo film”.

Da punto di vista produttivo l’incombenza maggiore è stata sintetizzare un periodo storico in un lasso di tempo breve: “Si tratta di un piccolo film rispetto alle necessità di scena (L’epoca). La più grande difficoltà è stata girare questi dieci anni di vita in poche settimane, costringendoci a lavorare molto di fretta anche su aspetti molto delicati”.

D. Pensi che i mezzi digitali, come YouTube, Netflix, i telefonini possano agevolare la produzione di un cinema indipendente?

R. “Penso che lo strumento cruciale per aiutare il cinema indipendente siano idee e film di grande personalità. Youtube è uno strumento di consultazione, ma non fa parte del ‘cinema’ come piace pensarlo a me. I telefonini sono diventati anche mini macchine da presa, ed è vero che possono esistere dei progetti che si addicano ad essere girati così, ma il problema torna ad essere il primo di tutti, che ci sia del bel cinema - al di là dei mezzi”.

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