Ana de Armas, la doppia vita nel nuovo film 'Three Seconds'

Cinema / Drama / News - 24 October 2017 08:00

Ana de Armas dopo "Blade Runner 2049" reciterà nel film crime 'Three Seconds'

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Ana de Armas è una delle attrici che sta ottenendo  maggiore consensi in queste settimane, per la sua interpretazione di Joi nel film “Blade Runner 2049” di Denis Villeneuve.

Nel prossimo film ha scelto una sceneggiatura tratta da un romanzo, “Three Seconds” dove interpreta una donna sposata con un uomo dalla doppia vita.

La storia è crime e noir, è ambientata in Svezia. Se i crimini sono sempre più presenti, i funzionari di polizia per ottenere le prove hanno bisogno di persone da usare sotto copertura.

Così Piet Hoffmann ha una doppia identità, una con la moglie Sofia (Ana de Armas) e i due figli; l’altra esistenza è segreta, e potrebbe incarnare la sua vita privata.
Piet per la sua missione deve entrare in una delle prigioni di maggior sicurezza in Svezia, dall’interno. L’operazione gli è stata assegnata dalla polizia e - come controparte - dalla mafia polacca. Piet comprende che non può fidarsi dei collaboratori, e che se il suo doppio gioco sarà scoperto metterà in pericolo anche la sua famiglia.

Ma anche il passato di Piet è oscuro: dopo essere stato arrestato per uso di droghe, fu reclutato dalla polizia come informatore. E al contempo Sofia non è consapevole del lavoro del marito.

“Three Seconds” è uno dei libri di maggiore successo in Svezia: pubblicato nel 2009 è rimasto in classifica per 18 mesi ed è stato tradotto in 25 lingue. La serie sul personaggio è cominciata con “The Beast” (2004) e dopo sei romanzi è giunta a “Three Minutes” (2016). Gli scrittori sono due, Anders Roslund e Börge Hellström: quest’ultimo - scomparso nel 2017 - era un malvivente riformato, che ha poi fondato l'organizzazione KRIS che combatte la criminalità e fornisce sostegno.

Ana de Armas opta quindi per un testo solido da cui far emergere la carriera dopo “Blade Runner 2049” e il vacuo “Knock Knock” (2015). Il regista è l’italiano Andrea Di Stefano, che ha già diretto “Escobar” (“Escobar: Paradise Lost”, 2014).

Le ambientazioni riprendono quindi quelle dei libri di Stieg Larsson, che dopo “Uomini che odiano le donne” (2009) ha dato avvio a una saga pervasa dalle nebbie della città di Gävleborg, poi espansa nella trilogia “Millennium” e nel prossimo “The Girl in the Spider's Web” (“Quello che non uccide”). Lo stessa clima è quello della Isole Svalbard presenti nella serie “Fortitude” (2015), del piccolo comune norvegese Lillehammer presente nella serie “Lilyhammer” (2012); Copenaghen della serie "The Killing” (“Forbrydelsen”, 2007); il ponte di Øresund , che collega Copenhagen con Malmö in “The Bridge” (2011).

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