Figlio Dell'Impero Britannico Di Jane Gardam

Comics / News - 08 July 2009 11:30

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"Presumo che un tempo
anche gli avvocati
siano stati bambini

(Iscrizione sulla statua di un bambino nei giardini dell'Inner Temple, Londra).

Dopo una brillante carriera nella colonia inglese di Hong Kong, Sir Edward Feathers, celebre ex avvocato e stimato giudice in pensione, si ritira con la moglie Betty nel Dorset.
Il racconto ha un'ouverture originale e d'impatto: nella sala da pranzo dei membri del Consiglio dell'Inner Temple (una delle quattro scuole di giurisprudenza di Londra che abilitano alla professione forense) si libera un posto. Qualcuno fa notare che chi ha appena lasciato la sala e' proprio Old Filth, una leggenda vivente, e pare che l'acronimo l'abbia inventato lui stesso: "Failed in London Try Hong Kong” .
Sir Edward, infatti, e' a Londra per questioni testamentarie. Tuttavia proprio in quei giorni viene a mancare l'adorata Betty. La memoria di Filth, sotto shock a causa del lutto, deve ora ripercorrere a zig zag le tappe di una vita.
Orfano del Raj (l'insieme dei domini diretti e dei protettorati dell'impero britannico nel subcontinente indiano), Eddie Feathers nasce in Malesia: e' un bambino timido e balbuziente che viene trasferito d'autorita' nella madrepatria per compiere gli studi. Un'infanzia difficile sballottato a casaccio, e un'adolescenza ancora piu' precaria sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale lo segneranno a vita.
E' un tormentato viaggio a ritroso nei recessi della memoria: Old Filth recupera in extremis i legami del passato nel tentativo di sciogliere un segreto dolorosamente custodito.
Figlio dell'impero britannico che l'ha privato dei genitori, lasciandolo in balia di un senso di non appartenenza ad alcun luogo, il buon vecchio Filth, ultrasettantenne, trova ancora la forza di vincere la sua stessa natura irreprensibile e riservata per chiedere infine al prete giunto al suo capezzale, il perche' di un destino tanto puntuale, ciclico e cieco nel seminare l'abbandono sul suo cammino.
L'eccentricita' del punto di vista e l'autenticita' psicologica forgiate con impeccabile umorismo conferiscono grazia ed originalita' al romanzo dell'autrice inglese. 
Il "New York Times” ha evidenziato come il protagonista "appartiene al pantheon dickensiano dei personaggi memorabili” segnalando il romanzo tra i migliori del 2007.
Un successo di critica e di pubblico, tradotto in Italia per la prima volta da Edizioni e/o. 

Jane Gardam, Figlio dell'Impero Britannico, Edizioni e/o, p. 336  www.edizionieo.it

 

© Riproduzione riservata




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