Venezia 69: Leones di Jazmín López, un film sperimentale senza continuità

Alla Mostra del Cinema di Venezia è stato presentato nella sezione Orizzonti il film Leones di Jazmín López

Leones è un film di Jazmín López presentato alla 69° Mostra de Cinema di Venezia e che nasce con l’intendo di documentare cinque ragazzi che passeggiano per un bosco, mentre si acuiscono le differenza tra di loro. Una di loro ha persone il fratello, qualche indizio finale farà sorgere delle supposizioni sulla sparizione.

Questo è il tentativo della Lopez, e come tale deve essere considerato. L’amalgamarsi della macchina da presa con il paesaggio è puerile, non facendo sorgere le insidie presenti; la stessa regista prova piacere nell’esibire un esercizio stilistico fine a se stesso, accelerando i fotogrammi per far comprendere il senso del tempo che scorre, oppure facendo roteare la macchina da presa con procedimenti da film amatoriale, che crea spossatezza nello spettatore proprio perché non finalizzato ad un procedimento drammaturgico.

I dialoghi privi di incisività non sono sorretti da una sceneggiatura adeguata, cosicché i personaggi sono costretti a pronunciare frasi slegate da una continuità e che non fanno emergere dei caratteri precisi. Gli interpreti Diego Vegezzi, Pablo Sigal, Julia Volpato, Macarena del Corro e Tomas Mackinlay invece cercano di far emergere la loro spontaneità, ma faticano a trovare una collocazione nell’inquadratura.

La giovane Jazmín López – classe 1984 – è già attrice per El resquicio (2004) di Amin Yoma: in conferenza stampa ha confermato che il film Leones non è destinato al pubblico ma che è una modalità sperimentale di studiare nuovi linguaggi. Sempre che ancora ce ne sia bisogno.

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