Cinquant'anni di un cult - Gli Spostati

Cinema / News - 18 June 2011 17:18

Gli Spostati (The Misfits), film cult del 1960 uscito nel 1961 con Marilyn Monroe, Clark Gable e Montgomery Clift, compie cinquant'anni.

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E' del lontano 1960 il film Gli Spostati (titolo originale The Misfits), un bel ritratto del malessere della società nordamericana accolto senza eccessivo entusiasmo alla sua uscita nel 1961 ma che col tempo è stato rivalutato divenendo un vero e proprio cult. Il film compie cinquant'anni e fa tutt'ora parlare di sé per il cast stellare che vanta, composto da una malinconica Marilyn Monroe sul viale del tramonto, un affascinante Clark Gable, un nevrotico e fragile Montgomery Clift e la superba regia di John Huston supportata dalla sceneggiatura di spessore anche se talvolta un po’ troppo letteraria di Arthur Miller, all'epoca marito di Marilyn.

Al di là della straordinaria compresenza di tanti grandi di Hollywood, il film sarà per sempre ricordato per una serie di misteriose quanto funeste circostanze. Tanto per cominciare, fu l'ultimo film interpretato per intero da Marilyn Monroe, perché l'ultimo, Something's Got to Give del 1962, rimase incompiuto. Fu anche l'ultimo film interpretato da un Clark Gable anziano che fece appena in tempo a terminare le faticose riprese prima di essere colto da un infarto nel novembre del 1960. Inoltre le riprese furono alquanto travagliate a causa del cronico ritardo di una Marilyn in sovente stato catatonico, psicologicamente debilitata dal matrimonio con Miller che stava naufragando per l'accumularsi di incomprensioni e intossicata dai barbiturici. I continui ritardi dell'attrice, che infastidivano regista e attori (tra tutti Gable era il più innervosito da tale comportamento), fecero sì che si decidesse di posticipare di due ore l'inizio delle riprese. C'era poi Clark Gable cardiopatico e indebolito da una dura dieta e  Montgomery Clift che recava ancora sul volto i segni di un terribile incidente d'auto e di una ormai conclamata tossicodipendenza.

Divi, quindi,  arrivati sotto ogni punto di vista e non faceva eccezione in questo quadro di decadenza il regista John Huston che, amante di bourbon, gin e whiskey, dirigeva spesso in stato di ebbrezza, assecondando le bizze di Marilyn ma chiamandola "dolcezza" laddove l'attrice gli dava del lei, e ricordandole come avesse ottenuto la parte nel 1950 in Giungla d'asfalto: "dolcezza, tu hai ottenuto la parte girandoti e andandotene via!". Infine, la tensione saliva durante le riprese ogniqualvolta l'introverso sceneggiatore Arthur Miller piombava sul set assistendo imbarazzato alle sceneggiate della moglie e  contribuendo così ad innervosirla ancor più. Pare, infatti, che un giorno l'attrice sbottò così contro di lui: "te l'ho detto mille volte che non mi va di essere spiata. Se ti credi tanto perfetto, amico và un po’ a darti un'occhiata allo specchio." Il divorzio arrivò infatti il 24 gennaio 1961 e la sceneggiatura de Gli Spostati viene ricordata come l'ultimo dono dello scrittore alla sua musa.

 

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