Recensione: Luna Park, una graphic novel post-moderna

Comics / News - 19 March 2011 09:00

Luna Park è una graphic novel noir di altissima qualità espressiva e narrativa, scritta da Kevin Baker ed illustrata da Danijel Zezelj.

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Con vistose decorazioni, profumi dolciastri, luci, musica e risa, i Luna Park sembrano essere strappati via alla realtà onirica per esser lo svago dei bambini e un'inesauribile fonte di ispirazione per gli artisti. Suscitano un senso di meraviglia, di attrazione irrefrenabile e al tempo stesso, di inquietudine, di grottesco. Quello di Coney Island a New York costituisce il suggestivo scenario di Luna Park, storia scritta da Kevin Baker ed illustrata da Danijel Zezelj. Una graphic novel in cui qualità espressiva e letteraria sono notevoli. Un noir che è anche fumetto di guerra e non manca di visionari momenti...

Alik Strelnikov vive a Coney Island, come un fantasma tra giostre silenti e arrugginite. Lavora come tirapiedi di un boss della mala di Brooklyn. Ma è soprattutto un ex soldato russo tormentato dall'incubo delle crudeltà a cui ha assistito in Cecenia. Per sfuggirgli si rifugia nell'alcool, nella droga e in Marina, la sua dipendenza maggiore, una splendida prostituta-chiromante. Disperato, Alik, vivrà in sospensione tra diverse epoche, disseppellendo segreti caduti nell'oblio. Dall'attuale Coney Island alla Russia della Seconda Guerra Cecena, fino ad un'affascinante New York dei primi del '900, parteciperemo al disperato tentativo di Alik di sottrarsi ad un'esistenza fatta di ineluttabili tragedie.

Luna Park costituisce l'esordio ufficiale di di Kevin Baker nel mondo del fumetto. Autore di numerosi romanzi che lo hanno reso indiscutibile esponente della letteratura contemporanea statunitense, Baker sembra riversare tutto sé stesso in questa graphic novel post-moderna. Ci mette la sua fantasia fervidissima, il suo inconfondibile stile poetico. Insiste sulle vicende malavitose che vedono coinvolti Alik e l'intera umanità allo sbaraglio, conferendo alla storia un inizio noir piuttosto lineare. Poi, con un susseguirsi di flashback, entriamo in un vortice narrativo complesso, galoppiamo in un plot abbastanza impegnativo e coinvolgente.

Il virtuosismo narrativo di Baker si sposa perfettamente con l'espressività, la drammaticità dei disegni di Daniel Zezelj, autore croato che, per tutti gli amanti delle arti grafiche, non ha bisogno di alcuna presentazione. E', infatti, l'autore di una ventina di graphic novel e ha pubblicato con la Dc Comics/Vertigo, la Marvel, il New York Times Book Review, il San Francisco Guardian e gli Editori del Grifo. La mano di Zezelj non ha precedenti, le sue illustrazioni sono inconfondibili e mozzano il fiato per la forza delle ombre, dalle quali prendono vita le forme. Il tratto è sicuro, le tecniche usate sono variegate e abilmente mixate. In Luna Park è capace di ricreare le atmosfere fumose dei locali di quart'ordine, lo squallore cupo dei bordelli a tal punto da farti sentire l'odore di quei luoghi. I volti sono carichi di espressività, custodi di significati e di tragici passati. Ancora una volta i volti di Daniel Zezelj sembrano uscire dal mondo del Cinema. E' questo che piaceva tanto a Federico Fellini: il modo in cui l'artista croato sa utilizzare i suoi personaggi per trasmettere un senso universale di malinconia, di un destino incombente.

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