Le poesie di Alda Merini, ultima scrittrice moderna

Comics / News - 04 November 2009 10:40

Alda Merini, scomparsa di recente è una delle maggiori esponenti della poesia italiana contemporanea.

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Oggi ci saranno i funerali della poetessa Alda Merini, scomparsa domenica scorsa.
Quali poesie ha creato Alda? Fin dall'inizio si è sempre connotata per una vena lirica intimista, che si avvicinava all'ultima fase di Montale, quella di Satura(1963). Una striatura che sotto l'ironia corrosiva lasciava intravedere un sentimentalismo non spocchioso, bensì testimone  di un disagio esistenziale che era troppo facile descrivere come stato di vittimismo, e che quindi veniva quasi preso in giro dalla stessa Merini.

Basti pensare a Il Gobbo, del 1948 (inserite da Vanni Scheiwiller nel volume Poetesse del Novecento, su consiglio di Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani)

Il gobbo

Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall'espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
... e nessuno m'aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d'allegrezza
che ha il dono di una stana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.

Poi la poesia di Alda cambia. Memore sì dell'internamento in un manicomio, ma anche della ferocia dell'intervento umano (con metodi di elettroshock) sulla psiche che non s'invecchia. Ecco quindi La terra santa (1983):

Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da argenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all'umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello a Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d'oro
e l'albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
Ma tu sì, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l'assenzio
di una sopravvivenza negata.

 

Arriva poi Alla tua salute. Stranamente, come spesso accade ai poeti, invecchiando diventano ironici e cinici. Era successo per Montale, per Quasimodo. Poi per Luzi e la nobel Wislawa Szymborska.

Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.

 

Una delle ultime poesie è dedicata a Lucio Dalla.

A Lucio Dalla

O poesia che oramai
gemi per terra straziata da mille orrori
quante volte ti hanno ucciso
mentre innocentemente
cercavi un fiore nel Paradiso
Le donne vogliono il tuo indirizzo
e non sanno che tu non hai una casa
ma vivi errabondo nel giardino dell'Eden
e non hai alcun peccato.
Sei sola nella dimora degli Angeli
attaccata alla catena di Dio
e i tuoi ululati di lupo ferito
non li ode oramai più nessuno.
Sembri quasi morta dolce poesia
qui su questa quiete terra
dove dimorano gli assassini.

 

Ma in questa società quale ruolo è concesso al poeta? Lo steso ruolo che gli riva l'antica Grecia e l'Urbe, di cantare qualcosa che non tutti riescono a recepire, ma che tutti sentono. Che avvertono i ragazzi delle scuole medie e supereroi, quando affollano le pagine del diario di frasi e versi. Lo stesso ruolo che oggi hanno i cantautori, che da Vasco Rossi a Bruce Springsteen affollano gli stadi, con spettatori ansiosi di evadere in due ore di sentimentalismo.

E questo Alda Merini, pur nella sua introspezione da vate, lo aveva ben capito. Da quando partecipava al Maurizio Costanzo Show e s'intrometteva con versi nelle più disparate discussioni, a quando uscirà il 6 novembre in radio il brano di Giovanni Nuti che interpreta Alda: Una piccola ape furibonda. Il sodalizi con Nuti nasce nel 1994: gli aforismi della Merini sono "assoluti come la sua poesia". Sono raccolti nel volume Aforismi e magie (RCS Libri). Nel 2004 Nuti compone le musiche dell'album Milva canta Merini.

Se n'è andata l'ultima anziana poetessa moderna.

 

 

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