Un Amore: incontro con Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti e il cast della serie tv

Tv / Intervista - 12 February 2024 14:00

Un Amore è la serie tv in uscita

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Un Amore è la serie tv in uscita. La storia d’amore raccontata è quella che resiste al tempo e alla distanza, ed è ambientata fra Bologna e la Spagna, e si sviluppa su due linee temporali distinte, nel cast ci sono Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Tedeschi, Andrea Roncato e Ivan Zerbinati, per la regia di Regia di Francesco Lagi. La serie va in onda e streaming dal 16 febbraio 2024. 

Come è nata l’idea di affrontare le relazioni? 

Riccardo Tozzi - produttore. Si tratta di un racconto epico, che prende tutta la vita. Ruotano attorno al vortice di questa storia, portandola avanti con il massimo della coerenza. Anche la regia è andata in questa direzione. 


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Qual è stata la difficoltà nel raccontare un sentimento?

Stefano Accorsi. Quando abbiamo deciso di raccontare l’amore ci siamo resi conto che era molto difficile rappresentarlo. Ognuno ha il suo amore assoluto, e abbiamo percepito che non avevamo nulla su cui appoggiarsi se non delle sensazioni, che poi vanno trasformate in immagini. Trasformare in immagini la prima puntata è stato determinante, mescolando il presente e il passato, attimi personali legati alla città di Bologna. Dei sei episodi, l’ultimo ha una sua dimensione, che arricchisce tutta la serie. 

Come avete reso questi passaggi temporali?

Francesco Lagi - regista. Tenere insieme i vari livelli temporali è stata la cosa più divertente. Abbiamo cercato di rendere più fluido il passaggio tra tempi diversi, mescolando la realtà con il ricordo. Ogni episodio doveva fluire in modo organico, per raccontare proprio il conflitto dei protagonisti con la loro città di origine. In altri punti cercavamo di evocare un passato solare, gioioso, pieno di promesse. 


Come ti sei immedesimata in Anna?

Micaela Ramazzotti. Quando ho incontrato Stefano Accorsi e Francesco Lagi per questo progetto, ho pensato che Anna era una grande bugiarda. Lei ama quell’uomo conosciuto durante un viaggio, nonostante fosse sposata. Lei ha cercato di mantenerlo vivo attraverso delle lettere, che rappresentano un diario, una specie di storia d’amore a distanza, con la penna tremante, e poi spedire la lettera. Così lei mentre sta con il compagno, pensa all’altro: e quando sta con l’amante segreto, teme di essere scoperta. 

Il tuo personaggio è colui che mette in crisi Anna.

Alessandro Tedeschi. Nel momento in cui espongono l’amore, lo mettono a rischio. Così accanto alla complicità c’è il tentativo costante di interpretare gli stati d’animo della propria compagna, per superarli insieme. 

Tu sei la mamma di Alessandro.

Ottavia Piccolo. Sono la mamma di Alessandro, e nelle sue scelte è stata molto estrema. Da giovane divenne madre senza un marito, e quando decise che l’uomo non era l’amore della sua vita, lo crebbe da sola. Al figlio dice delle bugie per preservarlo dal dolore, ma anche perché vuole mantenere una sua indipendenza e libertà. 

Tu interpreti Alessandro da giovane.

Luca Santoro. Il fatto che loro scrivessero delle lettere, è ciò che mi è piaciuto di più. Ira si fa tutto in fretta, con un messaggio.

Tu invece sei Anna da giovane. Come ti sei amalgamata con il cast?

Beatrice Fiorentini. Mi ricordo il primo giorno in cui ci siamo incontrati con Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti, ero molto agitata. È stata anche una responsabilità, perché c’era un’aura di rispetto verso coloro che hanno fatto molti lavori. 

Come si sono svolte le riprese, dal punto di vista geografico?

Stefano Accorsi. Dovevamo fondere molte cose diverse. Loro hanno girato in Spagna e noi in un’altra stagione. È stato un vero e proprio lavoro di gruppo, coinvolgendo molte persone. 

Come avete rappresentato le scene d’amore? 

Stefano Accorsi. L’amore, come la sensualità e sessualità hanno a che fare con la fase atavica dell’individuo. È un elemento difficile da raccontare, perché ha a che fare con qualcosa di incontrollabile e rilevatore di come siamo. Queste scene dovevano raccontare una drammaturgia precisa, tanto che oggi c’è una figura sul set che si occupa di visualizzare queste sequenze.  

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