Intervista al regista Giulio Mastromauro, vincitore del David di Donatello con corto Inverno

Cinema / Intervista - 27 November 2020 10:30

Inverno (Timo's winter) potrebbe arrivare alle nomination Oscar

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Come mai l'hai ambientato in un luogo distante dall'Italia?

Il film non ha una connotazione territoriale precisa. Potrebbe essere stato girato ovunque nel mondo e penso sia un punto di forza. Volevo raccontare una storia intima che parlasse un linguaggio universale e ho scelto di ambientarla nel micromondo dei giostrai e dei circensi, così puro e pieno di umanità e a cui sono legato da affetto e riconoscenza. Un mondo che ho conosciuto grazie all’amico fraterno Giulio Beranek, attore e interprete di Inverno (Timo's winter) nonché figlio lui stesso di giostrai, che mi ha accolto nella sua famiglia. Un calore che ho ritrovato poi nelle famiglie di circensi Kost e Curatola che ci hanno aperto le porte del loro parco e delle loro roulotte per poter girare il film. La scelta poi di far parlare il greco ai personaggi della storia è arrivata un po' grazie ancora a Giulio (Beranek), che in Grecia ha vissuto durante la sua infanzia viaggiante, ma soprattutto dal mio amore per il suono della lingua, duro e allo stesso tempo caldo e familiare, che mi sembrava perfetto.

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