La notte dei morti viventi, il film horror zombie dalla tematica sociale
La notte dei morti viventi è il film di George Romero che propone vari significati, dalla tematica zombie a quella sociale.

La notte dei morti viventi ("Night of the Living Dead") di George Romero usciva nei cinema statunitensi il 1 ottobre 1968. Nel cast ci sono Duane Jones, Judith O'Dea, Karl Hardman per una sceneggiatura scritta dallo stesso Romero con John A. Russo.
La trama de La notte dei morti viventi. La vicenda del film racconta di Barbara e Johnny che visitano la tomba del padre: qui vengono attaccati da un uomo dall’aspetto emaciato. Barbara fugge in una vicina casa colonica e scopre un cadavere orribilmente mutilato. Intanto Johnny è raggiunto da diverse altre figure mostruose che cercano irrompere nella casa. Improvvisamente giunge Ben, un giovane venditore di colore anche lui in cerca di un rifugio. Le finestre e le porte vengono barricate, e Ben spiega a Barbara che una mutazione derivante da radiazioni ha causato la resurrezione dei morti che ora divorano i vivi. Ben apprende da un servizio televisivo che il fuoco spaventa gli zombie - chiamati ghoul - i quali possono essere uccisi da un proiettile che perfori il cervello.
Barbara e Ben scoprono che non sono soli nella casa colonica, poiché al piano seminterrato ci sono sono due adolescente, Judy e Tom e una coppia sposata, Helen e Harry con la figlia Karen. Quando Karen è ferita dagli zombie comincia lentamente a trasformarsi in zombie. Ben improvvisa un piano per aiutare Tom e Judy nella fuga, ma i due muoiono in un incendio e sono divorati dagli zombie. I ghoul irrompono attraverso le barricate, e Ben spara accidentalmente a Harry; Barbara è trascinata via dal fratello Johnny, che è diventato un ghoul; Helen è uccisa e mangiata da sua figlia infetta.
Al mattino, quando i vivi sono riusciti a sopprimere i morti, solo Ben è sopravvissuto da solo. Ma è scambiato per un ghoul e colpito alla testa quando esce per salutare gli uomini giunti a distruggere gli zombie.
Il significato del film La notte dei morti viventi. La trama lascia poco all’immaginazione, tra figli che divorano le madri e fratelli che si uccidono. Al di là all'aspetto orrorifico che pervade la storia, è questo sottotesto da tragedia greca che lascia lo spettatore costernato di fronte a tale violenza. E per la prima volta George Romero riesce ad fondere un archetipo classico come quello della vendette familiari con un aspetto che invogli il grande pubblico a entrare nelle sale cinematografiche, ossia il cannibalismo unito ad un fenomeno soprannaturale come la resurrezione. Romero da questo punto di vista è anticipatore del New American Cinema che dopo la crisi della cinematografia dovuto all'imperante televisione del 1968 opterà per trame forti e sanguinarie per trovare il consenso del pubblico. Esempi di questi film di forte empatia sul pubblico sono i blockbuster “Lo squalo” (1975) di Steven Spielberg, “Il padrino” (1972) di Francis Ford Coppola, fino a “Star Wars - Guerre Stellari” (1977) di George Lucas.
Gli zombie nel film La notte dei morti viventi. Lo stesso zombie viene chiamato infatti ghul, tipo di mostro delle credenze islamiche apparso nei romanzi de “Mille e una notte”, e poi presente nei romanzi di H.P. Lovecraft. La prima ispirazione di Romero è “Io sono leggenda”, romanzo del 1954 di Richard Matheson, successo che reinterpreta la figura di Dracula e del vampirismo.
Recensione. Non secondaria ne “La notte dei morti viventi” è la presenza del tema razziale, poiché a sopravvivere è proprio Ben interpretato da Duane Jones, anche se poi per “errore” (non solo umano ma anche sociale) viene ucciso dai bianchi. Gli attori poco conosciuti alimentarono ancora di più l’immedesimazione del pubblico, tanto che il New York Times lo definì “piccolo film granuloso interpretato da quelli che sembrano essere attori non professionisti”. Per Variety il film “è dilettantismo di primo ordine. Il regista George A. Romero appare incapace di escogitare un’unica messa in scena, e il suo cast è uniformemente scarso (...) La sceneggiatura di John A. Russo è un modello di banalità verbale e suggerisce una antipatia totale per i suoi personaggi”.
George Romero. Il film “La notte dei morti viventi” era in origine dieci minuti più lungo, ma il distributore effettuò dei tagli. "Verso la fine del film, quando stanno guardando la seconda trasmissione televisiva, fuori dalla finestra ci sono dei ghoul che punteggiano la campagna, che ho avvertito essere più efficace, ma il distributore insistette nel tagliare quei ghoul che mangiavano carne. Ho detto ‘no’, ma ovviamente non ho potuto farci niente”. Il che non ha impedito al film di entrare nell’immaginario collettivo, tanto che con un budget di 114 mila dollari ne ha incassati 42 milioni.
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